Il tema Decreto Crescita è tornato a fare discutere in questi ultimi giorni, e con esso il suo legame con il mondo dello sport professionistico. Dalla sua introduzione nel 2020, sono diversi i calciatori e i club che hanno beneficiato degli sgravi fiscali riservati a chi sposta la propria residenza in Italia, con i redditi prodotti nel Paese che vengono pesati solo al 50% in termini fiscali.
Il Governo sembrava essere intenzionato a rimuovere questi benefici per gli sportivi in un primo momento, salvo poi confermarli, come raccontato da Calcio e Finanza. Tuttavia, le norme sembrano comunque essere destinate a cambiare e sono già stati avviati tavoli di confronto per introdurre dei correttivi in modo da accontentare chi vorrebbe eliminare gli sgravi e chi invece chiede di mantenerli.
In un atto parlamentare del Deputato Toni Ricciardi si rileva «che negli ultimi anni sono state previste diverse misure volte ad attrarre risorse umane nel nostro Paese attraverso l’introduzione di regimi di tassazione agevolata sia in favore dei soggetti che trasferiscono la residenza in Italia (articolo 16 del decreto legislativo n. 147 del 2015), sia in favore di docenti e ricercatori che rientrino in Italia per esercitare la propria attività (articolo 44 del decreto-legge n. 78 del 2010)».
«Gli Onorevoli segnalano che, in attuazione della legge 9 agosto 2023, n. 111 recante la delega per la riforma fiscale, il Governo provvederà alla revisione dei vari regimi di favore attualmente vigenti per i lavoratori impatriati. In base alle prime bozze di riforma circolate, gli Onorevoli lamentano che le misure attuative previste sarebbero suscettibili di determinare un depotenziamento delle agevolazioni in argomento che porterebbe, unitamente a una diminuzione del numero degli impatriati, un impatto negativo sul gettito erariale per i prossimi periodi di imposta», si legge ancora.
«A parere degli interroganti, per un intervento condiviso e razionale sarebbe opportuno avere dati ufficiali sul numero dei soggetti che hanno beneficiato delle agevolazioni citate con riferimento agli ultimi tre anni inclusivi della distribuzione geografica e dell’attività lavorativa e professionale svolta». Dati che sono stati prontamente condivisi e che riportano le informazioni, disaggregate per anno di imposta, relative alle persone fisiche che hanno traferito la residenza in Italia per svolgervi un’attività di lavoro, per le quali è prevista una tassazione agevolata dei redditi prodotti.
Decreto Crescita cifre – Il dettaglio sui redditi del 2021
Ma a quanto ammontano i redditi che hanno beneficiato di questi sgravi? Guardando ai dati più recenti tra quelli disponibili, relativi all’anno 2021, parliamo di oltre 2,5 miliardi di euro per quanto riguarda i redditi da lavoro dipendente, da spalmare su oltre 21mila lavoratori.
Nel dettaglio, il settore “attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento”, che raccoglie anche i lavoratori dello sport, ha fatto registrare sgravi su oltre 415 milioni di euro (435 lavoratori complessivi), per una media di 954mila euro, la più alta tra i settori. Complessivamente, il settore è valso il 16% circa della cifra complessiva nel 2021.