Scommesse, come possono agire i club tra stipendio e contratto

Ecco gli strumenti a disposizione dei club di Serie A in caso di squalifiche dei propri calciatori: cosa prevede l’accordo collettivo con AIC e FIGC.

Fagioli minacce scommesse
Nicolò Fagioli (Foto: Emilio Andreoli/Getty Images)

Sono giorni di fuoco per il calcio italiano, colpito da un altro terremoto: quello delle scommesse sportive – e non solo – effettuate da alcuni giocatori su piattaforme illegali. Il primo nome è stato quello del centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli, al quale hanno fatto seguito conferme sull’ex Milan Sandro Tonali e sull’ex Roma Nicolò Zaniolo.

Ora Fabrizio Corona ha svelato che anche Nicola Zalewski sarebbe coinvolto in un giro complessivo da 1 milione di euro, ma i nomi non sarebbero finiti qui. Ce ne sarebbero altri, tra i quali anche un calciatore di “seconda fascia” della Juventus. Insomma, i club italiani – e non solo – tengono gli occhi ben aperti e sperano di non avere tesserati coinvolti.

Ricordiamo che le violazioni sulle scommesse possono portare a squalifiche di almeno 3 anni, anche se la collaborazione degli incolpati può portare a una riduzione della pena. Ma come possono agire le società in caso di squalifica dei propri tesserati? Che cosa possono fare in relazione alla retribuzione e al rapporto contrattuale?

Scommesse calciatori cosa possono fare i club – La retribuzione

La risposta è presente nell’accordo collettivo siglato da FIGC, Associazione Italiana Calciatori e Lega Serie A e valido fino al 30 giugno 2024. Partendo dal pagamento della retribuzione, all’articolo 5 si legge che «l’obbligo di versamento della Retribuzione, nella parte sia fissa sia variabile, da parte delle Società è sospeso, previa Comunicazione a partire dalla data di decorrenza di una delle due seguenti circostanze e per tutta la sua durata:

  1. se il Calciatore abbia subito provvedimenti disciplinari interdittivi dell’attività sportiva per effetto di sanzioni in materia di illeciti sportivi, di divieto di scommesse e di pratiche di doping, nonché nei casi di indisponibilità del Calciatore per effetto di provvedimenti, anche temporanei, disposti dall’Autorità Giudiziaria;
  2. se il Calciatore sia irreperibile per tre convocazioni ad allenamenti o gare a distanza di almeno quarantotto (48) ore una dall’altra nell’arco di almeno sette (7) giorni».

I calciatori coinvolti non sono ancora stati deferiti, ma per quanto riguarda quelli che militano in Serie A, in caso di provvedimento disciplinare potrà scattare la sospensione della retribuzione da parte dei club che ne detengono il cartellino.

Scommesse calciatori cosa possono fare i club – Le penali

L’articolo 11 dell’accordo riporta anche le penali alle quali possono andare incontro i calciatori in caso di inadempimenti: «Al Calciatore che sia venuto meno ai suoi obblighi contrattuali verso la Società, ovvero agli obblighi derivanti da Regolamenti Federali, fonti normative, statuali o federali, che siano rilevanti con la, o integrative della, disciplina contrattuale, sono applicabili i seguenti provvedimenti, graduati in relazione alla gravità dell’inadempimento:

  1. ammonizione scritta;
  2. multa;
  3. riduzione della Retribuzione;
  4. esclusione temporanea dagli allenamenti o dalla preparazione precampionato con la prima squadra;
  5. risoluzione del Contratto».

La risoluzione del contratto è dunque un’altra possibilità per il club, anche se – come precisato dal comma 4 dell’articolo 11 – «fermo il disposto dell’articolo 5 comma 5 che precede, in caso di squalifica per doping, la riduzione della Retribuzione, in alternativa all’azione di risoluzione del Contratto, può essere pari all’intera Retribuzione, fissa e variabile, dovuta per il periodo di durata della squalifica, con decorrenza dalla sospensione cautelare deliberata dagli organi di giustizia sportiva. Tale previsione opera anche nei casi di illecito sportivo o violazione dei divieti di qualsiasi fonte in materia di scommesse, con decorrenza dall’efficacia del provvedimento disciplinare deliberato dagli Organi di Giustizia Sportiva, anche se non definitivo».

«La riduzione della Retribuzione – si legge ancora – non può in ogni caso comportare una diminuzione della Retribuzione al di sotto di quella minima prevista nella Tabella». Nel caso di Fagioli, per esempio, parliamo di 30.796 euro lordi a stagione.