Boeri: «Stadio-bosco e nuovo Meazza: il mio progetto fu bocciato subito»

L’architetto racconta il progetto che prevedeva lo stadio bosco del Milan a La Maura e la riqualificazione del Meazza con la realizzazione di un grande parco in piazzale Axum.

Boeri stadio bosco

I passi avanti su Rozzano e San Donato suggeriscono che Inter e Milan siano sempre più destinate ad abbandonare San Siro: il Meazza, così come il progetto per un nuovo impianto condiviso. Eppure, c’è uno stadio che nessuno ha voluto vedere e che – nell’opinione del suo ideatore – avrebbe potuto evitare la “morte” del Meazza: il progetto firmato da Stefano Boeri, che prevedeva lo stadio bosco del Milan a La Maura con la restituzione alla città di più di 400mila metri quadrati di verde, e dall’altra la riqualificazione del Meazza con la realizzazione di un grande parco in piazzale Axum.

«C’è stata una levata di scudi un po’ pregiudiziale e che in parte capisco, perché la legge sugli stadi suscita giustamente una serie di perplessità e di timori, ossia che tramite i nuovi stadi si facciano gigantesche speculazioni. Ma credo che la nostra proposta fosse valida sia dal punto di vista ambientale che urbanistico», ha raccontato l’architetto in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.

A proposito del doppio progetto, Boeri spiega: «Ho sempre pensato che non si possa disgiungere il destino di una squadra dall’altra. Se decidono di non restare nello stesso stadio devono comunque dialogare: ciò che fa l’una incide sull’altra. Il nostro progetto nasce dall’ipotesi che le due squadre restino entrambe a Milano e a San Siro, anche se in due luoghi diversi del quartiere. Il Milan a La Maura, nell’area più a Nord dove c’è una pista di allenamento dei cavalli e c’è già una tribuna per i concerti. L’Inter in un Meazza riqualificato e con un intervento molto importante su piazzale Axum».

«Dei 98mila metri quadrati del progetto del nuovo stadio confermati dal dibattito pubblico, 74mila avevamo proposto andassero a La Maura. I restanti 24mila restavano al Meazza allo scopo di aggiungere al vecchio stadio, nel lato verso piazzale Axum, un grande spazio ricettivo e commerciale, con il museo dell’Inter e le funzioni necessarie per ospitare i grandi eventi», ha aggiunto Boeri.

Ma per il noto architetto, la cosa più importante è che «grazie agli oneri di urbanizzazione ricavati dal nuovo stadio a La Maura, si potrebbe intervenire su piazzale Axum per realizzare 130mila metri quadrati di verde e parco pubblico (una minima parte coprente i necessari parcheggi interrati); invece che una spianata di cemento vuota sette giorni su sette, pericolosa e disperata, si potrebbe regalare un nuovo parco al quartiere e soprattutto alle case popolari che affacciano su via Harar».

Tornando a La Maura, «il nuovo stadio bosco avrebbe occupato nel sito circa 78mila metri quadri, mentre altri 17mila sarebbero stati occupati da uffici, un museo del Milan e il flagship store e funzioni commerciale. Ma tutto il resto de La Maura, più di 570mila metri quadrati di verde, sarebbero stati trasformati in un grande Parco della Biodiversità, con cavalli, fattorie didattiche e boschi, sarebbe stato ridato alla città e soprattutto aperto al pubblico. Adesso è circondato da un muro alto tre metri».

Boeri conclude spiegando di aver presentato il progetto «al Milan che sembrava interessato, e ovviamente avevo informato Comune e Regione. Poi non ho insistito perché non è questo il mio ruolo, non sono uno sviluppatore immobiliare. Tutti sapevano che il progetto c’era ed era a disposizione».