Elkann: «La Juve ha sostenuto i bilanci degli altri club di Serie A»

L’amministratore delegato di Exor ha parlato delle celebrazioni del centenario di proprietà del club bianconero, ricordando la centralità della Juventus.

Eredità Agnelli sequestri
John Elkann (Foto: Samantha Zucchi Insidefoto)

La famiglia Agnelli si appresta a celebrare i 100 anni di proprietà della Juventus, un traguardo storico del l’amministratore delegato di Exor (la holding che controlla il club) John Elkann ha parlato in una lunghissima intervista rilasciata a La Stampa. Elkann ha parlato della Juventus come di «una passione della nostra famiglia, cosi come lo è per le milioni di famiglie bianconere, in Italia e nel mondo».

Gli Agnelli sono proprietari, «ma siamo prima di tutto dei tifosi. Ci sono squadre di calcio che sono legate ad un’azienda, ne sono storicamente l’emanazione, come è stata il Psv Eindhoven con la società olandese Philips. La Juventus no. Non è mai stata l’emanazione di una società come la Fiat. È sempre stata la squadra di una famiglia, non di un’azienda».

Secondo Elkann la Juventus ha sempre innovato, e continua a farlo ancora oggi: «Siamo diventati la prima società italiana con uno stadio di proprietà. Non solo un’operazione sportiva: è un contributo per valorizzare un’intera zona di Torino, un fatto di cui siamo moto orgogliosi. Come lo siamo delle molte iniziative di responsabilità sociale che abbiamo sviluppato localmente e che da quest’anno proporremo alle scuole, per formare i più giovani sui temi della socialità, della diversità e dell’inclusione, che sono parte integrante del ruolo della Juve in campo e fuori dal campo».

A proposito di critiche e invidie, Elkann risponde così: «C’è chi pensa che la Juventus sia il problema. Al contrario, la Juventus è parte della soluzione. La Juve è stata storicamente l’ossatura del calcio italiano, ne è parte integrante. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. E sul piano economico con le operazioni di mercato ha speso mezzo miliardo di euro negli ultimi anni per acquistare giocatori in Italia, contribuendo in modo significativo a sostenere i bilanci delle squadre di Serie A e serie minori. Siamo sempre stati una forza positiva per il calcio italiano e vogliamo continuare ad esserlo, rimanendo aperti al dialogo e alla collaborazione con le istituzioni».

Invitabile un passaggio sulle ultime vicende giudiziarie: «Noi siamo convinti di aver agito in totale correttezza. Dunque ci siamo difesi e continueremo a far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni. Ma la lettera di cui parla in realtà andava oltre: conteneva anche un’analisi spassionata sull’evoluzione internazionale del calcio, soprattutto nel contesto europeo».