Sarà una settimana rovente per la Serie B. Dopo la scadenza del termine per le iscrizioni, il 20 giugno, è emerso che a rischiare sono principalmente Lecco e Reggina. Ma i due casi sono molto diversi e vale la pena fare un distinguo, anche perché dall’interno dei palazzi del calcio – scrive La Gazzetta dello Sport – arrivano indicazioni che si possono tradurre così: Lecco dentro, Reggina fuori.
Il club lombardo di Paolo Di Nunno, che ha conquistato la Serie B al termine di una stagione esaltante nel tardo pomeriggio di domenica 18 giugno, ha presentato la sua domanda di iscrizione nei tempi leciti con tutti i documenti in regola tranne uno: mancava la firma del Prefetto di Padova sullo stadio. Il Rigamonti-Celli, l’impianto di casa, non rispetta gli standard richiesti dalla Lega Serie B.
Lunedì mattina, con il titolo sportivo in tasca, il club ha sbrigato tutte le pratiche necessarie a fornire entro le 23.59 di martedì 20 le autorizzazioni per l’Euganeo. Qui si è materializzato l’imprevisto: il Prefetto di Padova era fuori città e la sua firma è arrivata solo mercoledì mattina. Il regolamento definisce le scadenze per le iscrizioni perentorie, ma anche chi sta ai vertici del calcio non può non riconoscere che, considerando pure che i playoff di C sono slittati di dieci giorni, questa situazione sia davvero particolare.
Serviva una richiesta di proroga, che il Lecco aveva presentato ancora prima della finale contro il Foggia, alla Commissione criteri infrastrutturali della FIGC, senza peraltro avere risposta. Tutti fattori che dovrebbero avere un peso nella decisione finale. Diverso il discorso della Reggina. Qui l’iscrizione è a rischio per una questione di soldi. Tutto ruota intorno ai 757mila euro che il club calabrese deve allo Stato dopo l’omologa del piano di risanamento accordato dal Tribunale fallimentare di Reggio Calabria.
Lo stesso che aveva fissato per il 12 luglio il termine per saldare la cifra. Da regolamento federale quei soldi andavano però pagati entro il 20 giugno. E su questo, subito dopo l’omologa del piano, era già intervenuto il presidente della FIGC Gabriele Gravina: «Gli organi di giustizia della FIGC hanno applicato le norme a difesa dell’equa competizione e infatti hanno sanzionato chi, pur in costanza di una legge che glielo consentiva, non ha provveduto a pagare quanto previsto dalle norme federali».
Con queste premesse, non sembra facile che il club amaranto possa essere inserito nella prossima Serie B. Di sicuro i legali daranno battaglia, compresi quelli dei club che oggi sperano nella riammissione, primo il Brescia, secondo il Perugia. Bisognerà aspettare il 30 giugno per conoscere i pareri della Commissione Infrastrutture per quanto riguarda il Lecco e della Covisoc per la Reggina. Il 7 luglio poi il Consiglio federale darà i suoi verdetti.