In Arabia Saudita, dopo Cristiano Ronaldo, Benzema e Kanté, può trasferirsi Massimiliano Allegri. L’attuale tecnico juventino non sarebbe il primo europeo ad allenare nel massimo campionato saudita, vista l’esperienza all’Al Nassr, dove milita CR7, di Rudi Garcia, terminata a fine campionato, e Nuno Espirito Santos, campione in carica dell’Al Ittihad, che ha appena ufficializzato l’ingaggio dell’attuale Pallone d’Oro Benzema.
Come riporta l’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport, i colloqui fra intermediari sauditi e Allegri si sono intensificati negli ultimi giorni. E ora è il momento del faccia a faccia diretto. L’incontro avverrà a Montecarlo, nel corso del fine settimana, dove Allegri conoscerà direttamente il proprietario di un facoltoso club arabo, massimo riserbo sul nome della società, che è pronto a strapparlo alla Juventus, a cui è legato da un contratto fino al 2025.
Non si esclude, viste le rispettive situazioni, che il club che sta tentando di convincere Allegri a volare in Arabia sia proprio quell’Al Nassr dove gioca Cristiano Ronaldo, così da permettere un ricongiungimento che a Torino ha vissuto di alti e bassi. L’altra pista è l’Al Hilal, che dopo aver mancato l’ingaggio di Messi, non vuole farsi trovare impreparato rispetto alle rivali e potrebbe puntare su un nome importante come prossimo allenatore, magari per convincere altre stelle europee a giocare nella Saudi Pro League.
Al momento sembra favorita la pista che porta al’Al Hilal, che nei giorni scorsi ha provato a ingaggiare l’ex ct del Brasile, Tite. Non ci sono certezze nemmeno sulle cifre della proposta, ma le indiscrezioni parlano di un ingaggio annuale che superi di tre-quattro volte quello attuale di 7 milioni più bonus. La proposta sarebbe sul tavolo e gli emissari sono pronti all’affondo decisivo. Allegri sta riflettendo, con la Juventus spettatrice più che interessata e che non vuole farsi trovare impreparata a un addio del tecnico che ha appena avuto la fiducia della nuova dirigenza.
Ma se è vero che un esonero sarebbe stato un salasso per le casse juventine, a caccia di risorse dopo la mancata qualificazione in Champions League, un addio consensuale con il tecnico, che volerebbe così in Arabia, permetterebbe di risparmiare su un ingaggio importante per due stagione e dare il via a una vera rivoluzione in vista della prossima stagione. Il risparmio per la Juve, fra l’ingaggio di Allegri e staff, sarebbe quantificabile in totale a più di 40 milioni.