La Juventus passa al contrattacco sul caso plusvalenze. I legali del club e degli ex membri del CdA hanno depositato le memorie difensive in vista dell’udienza che si terrà lunedì 22 maggio e che dovrebbe portare a una nuova penalizzazione per il club bianconero (da rimodulare rispetto al -15 inflitto con la prima sentenza).
Il Collegio di Garanzia dello Sport, sulla base del ricorso presentato dalla Juventus, aveva stabilito che la Corte federale d’Appello non avesse sufficientemente spiegato come e perché fossero stati ritenuti responsabili anche i dirigenti senza deleghe: Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo e Francesco Roncaglio.
L’input del Collegio – scrive Tuttosport – è stato quello di spiegare meglio che responsabilità abbiano avuto i membri del CdA, oppure che si arrivi a un proscioglimento e che la penalizzazione nei confronti della Juventus venga riformulata in maniera proporzionale.
I difensori bianconeri hanno lavorato su un doppio binario. I legali David Sangiorgio e Flavia Tortorella – per il CdA – hanno lavorato con l’obiettivo di dimostrare che se non è stato possibile dimostrare la responsabilità del CdA nel precedente processo, e nonostante la grande mole di documenti e atti giunti dalla Procura di Torino, è perché di responsabilità non ce ne sono.
L’avvocato Bellacosa, che difende il club, insiste sul concetto di proporzionalità e “traduzione dosimetrica”. La Procura federale aveva chiesto 9 punti di penalizzazione, la Corte d’Appello ne aveva inflitti 15 e il Collegio di Garanzia ha spiegato che erano mal motivati. Chinè a rigor di logica ne dovrebbe chiedere non più di 9, ma qui entra in gioco il tema dell’afflittività della pena.