Da Eni a Leonardo: chi cambia (ma non lascia) i posti in CdA

Le nomine delle partecipate statali, finalizzate nelle scorse settimane dal governo Meloni, hanno visto numerosi cambiamenti ai vertici che hanno portato anche a qualche polemica, sia interna alla maggioranza…

Italia gas in rubli

Le nomine delle partecipate statali, finalizzate nelle scorse settimane dal governo Meloni, hanno visto numerosi cambiamenti ai vertici che hanno portato anche a qualche polemica, sia interna alla maggioranza che alla fine è riuscita a trovare la quadratura del cerchio, sia esterna. Basti pensare alla nomina di Paolo Scaroni presidente dell’Enel e alla fibrillazione vissuta dal titolo in Borsa nei giorni immediatamente successivi alla nomina.

Ma le nomine delle partecipate hanno coinvolto anche le municipalizzate che sono state sovrastate dall’immenso valzer delle poltrone. Infatti, come riporta l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, uno degli esempi è quello di Nathalie Tocci che è passata dal CdA di Eni a quello di Acea, azienda pubblica romana che si occupa di energia e ambiente. Di certo non una promozione per la direttrice dell’Istuto affari internazionali che era stata nominata in Eni dall’allora ministro dell’Economia del governo Conte, Roberto Gualtieri, ora proprio primo cittadino della Capitale.

Ma la Tocci non è l’unico caso fatto di incastri di coloro che non hanno intenzione di perdere una poltrona, anche se con una netta diminuzione del compenso visto che si passa dai 215 mila euro lordi percepiti da Eni nel 2022 ai 45 mila euro annui che garantisce Acea con il compenso che può crescere fino ai 100 mila con i gettoni di presenza. Un taglio netto.

Il rimpasto delle nomine ha coinvolto non solo nomi in quota centrosinistra, ma anche di centrodestra che non hanno trovato spazio nelle varie partecipate per mancanza di un accordo totale fra le forze di maggioranza, o per altri motivi. Non è il caso, però, di Angelo Piazza, ministro della Funzione pubblica nel primo governo D’Alema (1998-1999), che era rientrato nel giro di nomine del 2020 quando a ottobre entra nel CdA di Ita Airways che viene azzerato a novembre 2022. Ma intanto, Piazza, nel febbraio 2021, si siede nel consiglio di Save, che gestisce l’aeroporto di Venezia.

Un altro protagonista di vari spostamenti è Claudio De Vincenti, ex ministro del PD della Coesione territoriale nel governo Paolo Gentiloni (2016-2018), ma già sottosegretario a Palazzo Chigi con premier Matteo Renzi. De Vincenti, da aprile 2021, è nel gruppo Benetton come presidente di Aeroporti di Roma. Pochi giorni fa AdR ha nominato nuovo presidente Vincenzo Nunziata, ex capo di gabinetto del ministro Mariastella Gelmini nel governo Draghi, quindi De Vincenti è passato su un’altra poltrona dell’impero Benetton, quella di presidente di Azzurra Aeroporti che gestisce gli scali di Nizza, Cannes e Saint Tropez.

Altro nome e altro valzer. Patrizia Greco, nominata presidente dell’Enel nel 2014 sotto il governo Renzi, nel 2020 è costretta a lasciare la carica all’avvocato Michele Crisostomo, in quota MoVimento 5 Stelle durante il governo giallo-verde. Così è stata dirottata alla presidenza di Banca Mps. Ma anche qui viene sostituita, visto che ad aprile 2022 la carica va a Nicola Maione, candidato della Lega. La Greco, però, non era rimasta sprovvista di alternative, visto che già un mese prima, il 21 marzo, riceve la presidenza di Anima Holding, che ha accordi con Mps.

Anche per lo stesso Maione, già nel CdA della banca dal dicembre 2017, un incarico tira l’altro: era entrato nel CdA Enav nel 2014 e ci rimane per 6 anni, facendo anche il presidente negli ultimi 18 mesi.

La lista di nomi prosegue con Stefania Bariatti, docente di Diritto internazionale all’Università di Milano, che nel 2013 è entrata nei CdA delle Autostrade del gruppo Gavio, Astm (fino al 2018) e Sias (fino al 2019, anche come presidente). È stata presidente di Banca Mps dal dicembre 2017 a maggio 2020, quando ha ceduto il testimone a Grieco e ha avuto subito un posto nei CdA di A2A e Bnl. Il 23 giugno 2021 è stata nominata nel CdA di Mediaset for Europe (Mfe) da Fininvest. Dal 4 ottobre 2022 è nel CdA di Inwit. Un bel valzer che non la vede mai senza una poltrona da occupare.

Sempre il 4 ottobre del 2022 Pietro Guindani, ex ad di Vodafone Italia, è diventato consigliere di Inwit: così non resterà senza poltrona quando, il 10 maggio, terminerà il terzo mandato nel CdA dell’Eni, nel quale siede da nove anni indicato dai fondi. E ancora Giorgio Toschi, ex comandante generale della Guardia di Finanza nominato da Renzi, è stato indicato nel CdA di Cdp il 27 maggio 2021. Adesso il Mef lo ha candidato al CdA di Enav, per l’assemblea del 28 aprile, con un anno di anticipo sulla scadenza dell’incarico in Cdp.

Passiamo a Wanda Ternau è stata nel CdA di FS da maggio 2014 a maggio 2021 in quota Lega. A ottobre 2021 è stata nominata presidente di Triestina Trasporti fino al maggio 2022, ora il Tesoro l’ha ripescata per il nuovo CdA di Poste. È stata anche nel CdA di Mediaset per tre anni, fino al giugno del 2018. Silvia Merlo, dal canto suo è stata in una sfilza di cda: da aprile 2006 ad aprile 2012 nella Cassa di Risparmio di Savigliano, poi nove anni nel CdA di Finmeccanica-Leonardo (2011-2020) e sette nel CdA di Espresso-Gedi (2013-2020). Nell’aprile del 2021 il salto alla presidenza di Saipem.

Poco dopo la fine del mandato di ad di Enav, Roberta Neri nel maggio 2020 (nominata nel giugno 2015 da Renzi) è stata nominata presidente di Mps Leasing & Factoring nell’ottobre 2020. Alla scadenza del primo mandato in Enav, nell’aprile 2017 Francesco Gaetano Caltagirone, imprenditore edile ed editore, l’aveva messa nel CdA di Cementir, per tre anni e nel 2022 l’ha candidata al CdA di Generali, ma non è entrata.

Marina Brogi, docente di Economia all’Università di Roma, nell’aprile 2012 è entrata nel CdA del Banco di Desio, un anno dopo si è dimessa perché nominata nel consiglio di sorveglianza di Ubi, fino al 2 aprile 2016. Poi nel CdA di Luxottica, candidata dai fondi, dal 24 aprile 2015. Scaduto l’incarico, nel giugno 2018 è entrata nel CdA di Mediaset, nella lista Fininvest, che nel 2021 l’ha confermata in Mfe. È stata eletta nel CdA di Generali il 29 aprile 2022 nella lista Caltagirone.

È il turno di Giulio Gallazzi, nel CdA Ansaldo Sts tra 2014 e 2016, alla scadenza è andato in Banca Carige (2016-2018), per alcuni mesi anche presidente traghettatore fino all’assemblea. Quindi è entrato nel CdA di Mediaset nella lista dei fondi, confermato in Mfe nel 2021. Alessandra Piccinino, nel CdA di Ansaldo Sts 2014-2016, è stata anche nel CdA di Mediaset dal 2015 al 2018 e dal 2017 è nel CdA di Italgas Reti, poi nel giugno 2021 è stata ripresa da Fininvest per il CdA Mfe.

E arriviamo alla fine del giro di valzer nei vari CdA con Fabrizio Palermo, disoccupato dopo la scadenza del mandato di ad di Cassa depositi e prestiti nel maggio 2021, è stato nominato alla guida di Acea il 26 settembre 2022, grazie ai buoni uffici di Massimo D’Alema. Roberto Cingolani, ex ministro della Transizione ecologica nel governo Draghi, è stato candidato da Meloni come ad di Leonardo, di cui è dirigente. A Stefano Donnarumma, che era il candidato di Meloni all’Enel ma è stato respinto dall’asse Lega-Forza Italia ed è rimasto fuori anche da Terna, è stata promessa la carica di ad di Cdp Venture capital, anche se l’ufficialità della sua nomina tarda ad arrivare.