La sconfitta subita a Stamford Bridge dal Chelsea per 2-0 contro l’Aston Villa è costata caro a Graham Potter, che è stato sollevato dall’incarico di allenatore dei Blues, ma di certo non è stata da meno la scelta da parte del club londinese di ingaggiare il tecnico ex Brighton ed esonerarlo a stagione in corso, senza parlare della sontuosa campagna acquisti condotta a gennaio.
Potter è arrivato sulla panchina del Chelsea a settembre, al posto di Thomas Tuchel (ora al Bayern Monaco, e per farlo è stato pagato, esattamente come il cartellino di un giocatore, circa 25 milioni di euro, visto che nel suo accordo con il Brighton, che ha ripiegato sull’italiano Roberto De Zerbi, era prevista una clausola rescissoria da riconoscere al club che avrebbe permesso a Potter di liberarsi in qualsiasi momento. Clausola rescissoria più alta mai pagata per un allenatore. Superata, infatti, quella da 20 milioni di euro riconosciuta al Lipsia dal Bayern Monaco per liberare Julian Nagelsmann, altro tecnico esonerato in questi giorni.
Con il comunicato ufficiale del Chelsea pubblicato domenica che comunica come la squadra sia stata affidata a Bruno Saltor, collaboratore di Potter dai tempi del Brighton, si conclude l’esperienza del tecnico inglese dopo 31 partite con i Blues con sole 12 vittorie fra campionato, FA Cup, Coppa di Lega e Champions League. Considerando il costo della clausola pagata dalla società guidata da Todd Boehly, ogni successo portato da Potter è costato più di 2 milioni di euro.
L’ex allenatore del Brgihton lascia il Chelsea in 11ª posizione in Premier League, lontano 12 punti dal quarto posto del Manchester United nonostante una partita in più giocata, e fuori dalla FA Cup e dalla Coppa di Lega con l’eliminazione, in entrambi i casi, per mano del Manchester City di Pep Guardiola. L’unica soddisfazione sono i quarti di finale di Champions League, da giocare contro il Real Madrid, dopo aver eliminato agli ottavi il Borussia Dortmund.