Droni, corsie smart e 3,3 mld di investimenti: la nuova Atlantia

Aeroporti con migliaia di auto elettriche parcheggiate, che diventano come una gigantesca batteria in grado di stabilizzare la rete nazionale con la produzione in eccesso. Strade e autostrade attraversate da…

Benetton
(Foto: Paolo Bruno/Getty Images)

Aeroporti con migliaia di auto elettriche parcheggiate, che diventano come una gigantesca batteria in grado di stabilizzare la rete nazionale con la produzione in eccesso. Strade e autostrade attraversate da mezzi che dialogano con le infrastrutture. Città con flussi di traffico più veloci grazie all’intelligenza artificiale.

È questo – scrive L’Economia de Il Corriere della Sera – il nuovo mondo che immagina Alessandro Benetton, impegnato nella trasformazione del business della nuova Atlantia. La holding ha cambiato nome, diventando Mundys, e dall’alto dei suoi 7,4 miliardi di ricavi guarda al mondo. E segna un altro elemento di discontinuità rispetto al passato, rappresentato anche da quei 10,4 miliardi di investimenti organici attualmente a piano.

In Italia Mundys investirà oltre 3,3 miliardi. Un ruolo fondamentale sarà svolto da Adr (Aeroporti di Roma) e dall’attuazione del piano di sviluppo sostenibile di Fiumicino. Il piano di sviluppo dell’aeroporto da solo prevede circa 2,2 miliardi di investimenti entro il 2027, che Aeroporti di Roma vuole conseguire focalizzandosi sulla realizzazione di infrastrutture aeroportuali sostenibili, con l’obiettivo di azzerare entro il 2030 le emissioni delle infrastrutture a Fiumicino.

Poi ci sono i «vertiporti» che, attraverso UrbanV e la partnership con Volocopter (startup tedesca partecipata da Mundys), lavora sui primi voli commerciali che partiranno entro il 2024. «Ritengo fondamentale che le società che fanno parte di Mundys tengano in massima considerazione la salvaguardia del pianeta e il contrasto al climate change. L’innovazione tecnologica serve anche e soprattutto a questo. Ad esempio, a Fiumicino Adr chiuderà la sua centrale a gas e alimenterà il fabbisogno aeroportuale tramite un parco fotovoltaico. E sempre a Roma si sta sperimentando la Urban Air Mobility, tramite droni elettrici che dalla seconda metà del 2024 collegheranno l’aeroporto con il centro città senza alcuna emissione», ha detto Alessandro Benetton.

Poi c’è Telepass, gestita con Partner Group, impegnata nell’internazionalizzazione (è già presente in 14 Paesi europei) e nella trasformazione in una piattaforma digitale per la mobilità. Gli investimenti in tecnologia previsti al 2027 sono di 374 milioni. Ma il quadro da incorniciare realizzato dal vertice di Mundys è il nuovo assetto del gruppo, con la famiglia Benetton al 57,8% — attraverso la cassaforte Edizione di cui è presidente proprio Alessandro—, Blackstone al 37% e Fondazione Crt sopra il 5%.

La discontinuità ha anche aperto la strada a una nuova e forte relazione con i partner storici, incluso Florentino Perez, patron di Acs, azionista di minoranza, ma di peso della controllata Abertis. Con lui, aveva detto Benetton, che ha ricucito i rapporti con la Spagna, «ho costruito una rapporto personale importante» dopo le tensioni degli ultimi anni. Oggi è un asset determinante per Mundys perché Abertis sarà la piattaforma per la crescita globale del gruppo nel settore autostradale. L’investimento complessivo di Abertis fino al 2027 sarà di oltre 6 miliardi.