Un’esposizione pressoché nulla sia sui 16 miliardi di franchi svizzeri di bond Additional Tier 1, che sono andati in fumo nelle nozze disegnate con Ubs, sia sull’equity. Gli investitori italiani – scrive MF-Milano Finanza – possono tirare un sospiro di sollievo dopo lo tsunami Credit Suisse che si è abbattuto sui mercati al termine di un weekend di febbrili trattative per mettere in sicurezza la seconda banca elvetica.
Se fra gli obbligazionisti i gruppi finanziari italiani Intesa Sanpaolo, Mediolanum, Unipol e Anima avrebbero un’esposizione vicina allo zero, quindi quasi nulla, anche nel libro-soci gli azionisti con passaporto del nostro Paese che si vedranno tagliare il valore del proprio titolo e consegnare un’azione Ubs ogni 22,48 azioni del Credit Suisse sono pochi.
Gli investitori in questione pesano per poco più dello 0,03% del capitale. Secondo Bloomberg, le azioni possedute da soci italiani sono in tutto 1.252.283 su un capitale sociale di circa 4 miliardi di titoli: il pacchetto equivale allo 0,031%.
Se si guarda alla loro identità, si tratta di gestioni multiple di portafoglio in capo a Intesa Sanpaolo e Fideuram, che fanno la parte del leone con quasi 700 mila titoli, seguiti da Investitori Sgr, Consultinvest Asset Management e Assicurazioni Generali con quasi 12 mila titoli.
Image credit: Depositphotos