La scelta di attribuire le deleghe come amministratore delegato di Saras a Massimo Moratti, attuale presidente del gruppo di raffinazione petrolifera, secondo gli analisti rappresenta “una soluzione di continuità gestionale e anche strategica”. Lo spiegano gli analisti di Equita, analizzando quanto emerso dalla pubblicazione del bilancio al 31 dicembre 2022 della società guidata dall’ex patron dell’Inter.
Nella giornata di ieri, infatti, sono arrivate le dimissioni da parte dell’amministratore delegato Matteo Codazzi: a Moratti così è stata anche attribuita la carica di amministratore delegato conferendogli le relative ulteriori deleghe, dopo le dimissioni a sorpresa da parte di Codazzi, che aveva assunto la carica il 31 ottobre scorso.
“A sorpresa, data la recente nomina a fine 2022, M. Codazzi CEO ha annunciato le dimissioni. F. Balsamo (fino ad oggi CFO) diventa nuovo DG, mentre il ruolo di CEO è assunto da M. Moratti. Riteniamo che il cambio al vertice manifesti una soluzione di continuità gestionale e anche strategica”, spiegano quindi gli analisti di Equita.
Secondo la analisi, con cui Equita conferma il target “hold” a 1,45 euro per azione, nel quarto trimestre del 2022 Saras ha avuto un rendimento al di sotto delle attese sia per quanto riguarda l’EBITDA (risultato essere pari a 320 milioni rispetto ai 368 milioni attesi) e per quanto riguarda la posizione finanziaria netta (227 milioni rispetto ai 277 milioni attesi). Al ribasso anche i dividendi, attesi a 0,25 euro per azione rispetto alla quota di 0,19 euro per azione stabilita ieri dal Consiglio di Amministrazione: cifra che porterà Massimo Moratti a incassare nuovamente corposi dividendi.
Per quanto riguarda il 2023, le stime di Equita parlano di un anno “solido” seppur al di sotto del 2022, con “i margini che sono attesi rimanere forti nel 2023 sebbene più deboli dei livelli eccezionali del 2022”.