Lo sport piace perché non sempre vince il più forte. Di storie come queste ce ne sono tante in ogni disciplina e anche il calcio certo non fa eccezioni. Già il Milan, l’anno scorso, non era attesa come campione d’Italia alla vigilia della partenza del campionato, ma, alla fine, complice la rifondazione dell’Inter dovuta all’addio di Antonio Conte e alle necessità di ridurre il monte ingaggi, la squadra di mister Pioli ha riportato il titolo nella Milano rossonera dopo 11 anni di “astinenza”.
Un cammino inatteso e quasi magico per il club meneghino che aspettava da tanto tempo questo trionfo, peraltro arrivato “in faccia” ai cugini e rivali storici dell’Inter, secondi al termine della stagione. Per molti addetti ai lavori è stata una sorpresa, soprattutto per il periodo che sta vivendo la società tra passaggi di proprietà e investimenti sui giovani.
Insomma, la vittoria del Milan era inaspettata e anche quest’anno la storia potrebbe ripetersi, ma stavolta con il Napoli di Luciano Spalletti come protagonista.
Anche gli azzurri, un po’ come i rossoneri, stavano attraversando un periodo di rifondazione. Le partenze in estate di Lorenzo Insigne, Mertens, Ospina e Koulibaly non lasciavano presagire nulla di buono, tanto da far infuriare una parte di tifosi che invocavano a gran voce l’addio di Aurelio De Laurentiis.
A questo, poi, bisognerebbe aggiungere il fatto che il mercato aveva portato nomi semi-sconosciuti ai più e quindi era difficile aspettarsi una stagione così positiva alla vigilia. Tuttavia, il tecnico di Certaldo ha saputo trovare la quadra giusta anche senza i “senatori” della vecchia guardia, aiutato dall’ottimo rendimento dei nuovi giocatori voluti da Giuntoli.
Come il Napoli ha ribaltato i pronostici in pochi mesi
Di motivi per cui il Napoli si è resa protagonista di una cavalcata con pochi eguali tanto da lasciare dietro tutte le rivali dirette per la vittoria dello Scudetto ce ne sono tanti. Il primo, come già anticipato, è da ricondursi nella figura di Spalletti.
L’allenatore toscano, aldilà delle sue qualità mai in discussione per tutta la sua carriera, è riuscito a trovare meccanismi ben consolidati con i giocatori a sua disposizione e, con il suo 4-3-3 versatile, trova quasi sempre gli spiragli giusti a prescindere dall’avversario che si ritrova di fronte.
Poi, ci sono gli stessi calciatori che interpretano in maniera perfetta la sua filosofia di calcio e la loro abnegazione. I sacrifici in allenamento e la motivazione di portare in alto il Napoli stanno dando frutti che in estate erano quasi inimmaginabili.
Tra i nuovi arrivati, Kim, ad esempio, ha saputo ritagliarsi un ruolo fondamentale nella difesa azzurra, mentre Olivera, Raspadori e Simeone sono riusciti a farsi valere in ogni occasione in cui sono stati chiamati in causa. Poi, ci sono i “rinati” Mario Rui e Rrahmani in difesa, Lobotka in cabina di regia, un Zielinki finalmente diventato top player e le certezze sempre più in crescita come Di Lorenzo, Lozano e soprattutto Osimhen. Quest’ultimo, peraltro, è in lotta per diventare il capocannoniere di questa stagione e con i suoi gol, sia in campionato che in Champions League, sta facendo vivere un sogno a tutto il popolo partenopeo.
Lo stesso nigeriano, come svelato da lui stesso in un’intervista al Corriere della Sera, è stato il primo a credere nel sogno Scudetto. “Era estate e dopo un allenamento abbastanza duro parlavo con Anguissa. Gli dissi: ‘Frank, sai che la nostra squadra è forte e possiamo provare a vincere davvero lo Scudetto?’ Lui era scettico e io lo convincevo. Si avvicina Spalletti e ci chiede ci cosa parliamo. Glielo dico, lui mi guarda e dice: ‘Se i tuoi compagni si convincono così come lo sei tu, sì che possiamo provarci. È nata così la nostra bellissima storia, fatta di partite, di allenamenti, di uomini che non si risparmiano. Fatta di leader”.
Dunque, questo l’incipit che ha dato il via a questa stagione che sta assumendo contorni sempre più trionfali. E dire che a inizio anno le quote della Serie A davano per favorita al titolo la Juventus. Seconda e terza l’Inter e il Milan con il Napoli soltanto quarto. Oggi la situazione è decisamente cambiata e già a dicembre i bookmakers davano gli azzurri come primi candidati alla vittoria con quote che si aggiravano intorno all’1.50. Ora, invece, siamo addirittura all’1.05-1.01.
Inoltre, gli azzurri non erano favoriti nemmeno per un algoritmo, il Soccer Power Index, tra i più utilizzati nel mondo del calcio. Prima dell’inizio del campionato, il sistema indicava l’Inter come favorita con il 36% di possibilità. A seguire il Milan con il 17% e poi il Napoli a 12%.