Caso Juventus: una (non) sorprendente doccia fredda con effetto domino

La notizia rimbalza su tutti i giornali e i siti, nazionali e non: un nuovo scandalo getta un’ombra sulla Serie A e ad essere nel mirino è proprio…

Andrea Agnelli Superlega
(Foto: MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

La notizia rimbalza su tutti i giornali e i siti, nazionali e non: un nuovo scandalo getta un’ombra sulla Serie A e ad essere nel mirino è proprio la Juventus che, come con una sorta di effetto domino, scatena conseguenze anche su altre squadre.

La giustizia sportiva in questi giorni è in fermento, dopo aver penalizzato la squadra di 15 punti, a seguito dell’indagine sulla manovra stipendi e plusvalenze, ma si prospetta già l’ipotesi di processo la cui richiesta verrà decisa dalla Procura entro la fine di gennaio.

Intanto, è fissato al 22 febbraio il processo aperto con la FIGC, sempre riguardante la tematica delle plusvalenze, che vede una nuova indagine su altre squadre sospette, tra cui spiccano Milan e Roma, club coinvolti negli affari e scambi della Juventus – in particolare quelli di Bonucci-Caldara e Spinazzola-Pellegrini – a causa delle intercettazioni su Fabio Paratici.

Ricostruendo le fila di quanto avvenuto negli ultimi mesi, è stato con l’Inchiesta Prisma che è stato portato alla luce il falso di bilancio e le plusvalenze fittizie della Vecchia Signora. Il tutto viene ricondotto alla figura di Paratici, in quanto è proprio all’interno degli uffici della dirigenza bianconera che la Guardia di Finanza ha trovato il “Libro Nero FP”, prova inconfutabile degli errori che hanno portato allo scandalo la società, con conseguenze che non sembrano essere finite qui.

Cosa è successo?

Ma ripercorriamo gli eventi di questi ultimi per fare un po’ di chiarezza sull’accaduto. Il 28 novembre 2022 il consiglio di amministrazione della Juve ha dato sorprendentemente le dimissioni, come un fulmine a ciel sereno. Tuttavia, tutto era cominciato l’anno precedente con le perquisizioni di fine novembre 2021 da parte della Guardia di Finanza nella sede dei bianconeri e l’indagine si è conclusa il 24 ottobre con 15 persone indagate, tra cui il presidente Agnelli, Arrivabene e Nedved oltre alla Juventus stessa.

L’accusa è quella di false comunicazioni, ostacolo agli organi di vigilanza e false fatture per operazioni mai concluse. La risposta della società è stata sempre quella di essere estranea a queste accuse e di aver agito legalmente. Tuttavia le due tipologie di operazioni finite al centro dell’indagine riguardano le plusvalenze fittizie, che non esisterebbero in quanto le operazioni si sono concluse con dei semplici scambi senza versamenti di denaro, e le “manovre stipendi” che avrebbero alterato i bilancio per far sembrare le casse della società più sane di quanto effettivamente lo fossero.

Come se non bastasse anche la Uefa ha aperto un’indagine nei confronti dei bianconeri per possibili violazioni del “fair play finanziario”, il cui rispetto sembra esser stato violato con le plusvalenze fittizie e le manovre stipendi. Già in agosto la Juve aveva sottoscritto un accordo con cui a fronte di una multa di 3,5 milioni si sarebbe impegnata a rispettare il “fair play finanziario”. Chiaramente se le scritture contabili dovessero risultare false allora la situazione potrebbe ulteriormente peggiore, con una multa che potrebbe arrivare fino a 19,5 milioni.

Ma non si fermerebbe qui la penalità, la Juventus potrebbe subire anche una limitazione dei giocatori tesserabili e addirittura l’esclusione dalle coppe europee. Queste conseguenze ovviamente avrebbero delle enormi ripercussioni non solo sulla squadra ma anche sui tifosi e anche su tutti coloro che hanno piazzato scommesse sportive prevedendo i bianconeri come primi in classifica.

Un po’ di storia

Questa non è la prima volta che il calcio italiano viene travolto da scandali, che non sono una novità anche nel resto dell’Europa. Il primo che verrà in mente ai più, visto che è avvenuto in anni recenti, è “Calciopoli”. Un vero e proprio ciclone che si è abbattuto sul calcio nostrano nel 2006 proprio mentre gli Azzurri vincevano la Coppa del Mondo in Germania.

Durante quelle indagini è emerso che molti dirigenti delle principali squadre italiane erano in accordo con i designatori arbitrali per far arbitrare a fischietti più “consoni” le partite delle proprie squadre. Ciò avveniva anche tramite pressioni sia personali che mediatiche che hanno portato all’esclusione di molti dirigenti e arbitri dal mondo del calcio.

Tra le squadre più coinvolte troviamo la Juventus, retrocessa addirittura in Serie B, e Lazio, Milan e Fiorentina che subirono pesanti penalizzazioni. Ai bianconeri furono tolti anche gli ultimi due scudetti e quello 2005-2006 fu assegnato all’Inter.

Altro scandalo che colpì il calcio italiano risale al 1980, il famoso “Totonero”, per via del quale molti calciatori di Serie A e B finirono addirittura in manette. Il tutto avvenne domenica 23 marzo 1980, quando in molti stadi d’Italia arrivarono anche Polizia e Guardia di Finanza, le quali attendevano solamente la fine delle partite per prendere in custodia i calciatori.

Tra i nomi più importanti troviamo Giordano e Wilson della Lazio, Damiani e Agostinelli del Napoli e Albertosi e Morini del Milan. Ma molti altri calciatori e dirigenti furono arrestati, con l’accusa di aver truccato le partite. Davvero una domenica che fece davvero crollare la fiducia nel calcio italiano da parte dei tifosi.

Ma scandali del calcio risalgono addirittura al 1915, quando l’Inghilterra fu sconvolta dagli accordi presi tra i giocatori del Manchester United e del Liverpool per combinare la vittoria a favore dei Red Devils. I giocatori delle due squadre incassarono ricchi premi dalle scommesse piazzate sul risultato finale, ma come conseguenza vennero sospesi dal calcio per il resto della loro vita.

Conclusione

Gli scandali calcistici hanno spesso accompagnato le figure di spicco di molti campionati, e hanno fatto crollare in modi più o meno forti la fiducia nel calcio. Tuttavia, non si può far di tutta un’erba un fascio e pensare che ogni partita o trasferimento siano truccati: esistono per fortuna ancora tanti giocatori e dirigenti che amano questo sport e che ogni giorno danno il loro meglio per regalare emozioni ai propri tifosi e portare la loro squadra in cima alla classifica lealmente, onorando davvero lo sport del calcio.