Il Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf sta effettuando acquisizioni nell’ambito di un’inchiesta con al centro la vendita del Milan dal fondo Elliott a RedBird di Gerry Cardinale dell’agosto scorso. L’indagine parte da un esposto dell’ex socio di minoranza nella gestione del club, la lussemburghese Blue Skye. Esposto sulla vicenda di un pegno legato al fondo Elliott già contestata anche in altre sedi.
Milan scontro Elliott Blue Skye – La causa a Milano
Lo scorso settembre, Blue Skye – guidata da Gianluca D’Avanzo (ex membro del CdA del Milan) e Salvatore Cerchione – e la sua controllante Luxembourg Investment Company avevano presentato al Tribunale civile di Milano un ricorso d’urgenza per bloccare la vendita del club rossonero, ma poi avevano rinunciato all’istanza cautelare – con condanna al pagamento di 20mila euro di spese legali – prendendo atto che la compravendita era stata già perfezionata a fine agosto.
Nel ricorso le società lussemburghesi lamentavano, tra le altre cose, di non aver mai «potuto ottenere alcuna informazione su questa vendita, alla quale erano direttamente interessate» e parlavano di un’operazione “opaca”. Ed era stato spiegato dai legali che restava pendente un procedimento, avviato sempre da Blue Skye contro Elliott, su un capitolo della vicenda, in particolare quello del pegno.
Blue Skye aveva spiegato, infatti, che pendeva davanti al Tribunale milanese una causa nel merito, intentata il 9 settembre, con cui si chiedeva «l’accertamento della invalidità della rinuncia» al pegno «esistente in favore di Project Redblack», società veicolo costituita nel 2017 per l’operazione di investimento nel Milan e in cui entrò all’epoca Blue Skye. In Lussemburgo, intanto, era stato aperto un altro procedimento sulla richiesta, sempre di Blue Skye, di annullare l’accordo che aveva portato alla vendita del Milan. E una causa era stata intentata pure a New York, con al centro documentazione richiesta da Blue Skye a Elliott.
Milan scontro Elliott Blue Skye – Il contenzioso in Lussemburgo
Era stata proprio la cessione del Milan a RedBird a fare scattare la rivendicazione da parte di Blue Skye Financial Partners, società che fa capo a Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo e che deteneva il 4,27% di Project Redblack, la società che prima della cessione del Milan al fondo di Gerry Cardinale controllava il 100% di Rossoneri Sport Investment Sarl e che a sua volta controllava il 99,93% del club rossonero.
Blue Skye, attraverso le parole di Salvatore Cerchione, aveva fatto sapere al Financial Times di non essere soddisfatta dell’operazione per la cessione della maggioranza e di essere pronta ad andare in tribunale qualora non avesse ricevuto più del 4,27% ad essa spettante. Un concetto che aveva ribadito anche a Calcio e Finanza, con quest’ultimo che aveva lamentato la poca trasparenza nei confronti di soci e consiglio a proposito dell’affare con RedBird.
Milan scontro Elliott Blue Skye – Per il fondo tentativi «frivoli e vessatori»
I tentativi della società di bloccare la vendita non hanno tuttavia mai preoccupato il fondo Elliott, che sulla vicenda si era così espresso: «Dopo l’annuncio della vendita di AC Milan a RedBird, Blue Skye ha avviato una serie di contenziosi frivoli e vessatori in Lussemburgo e ora a New York, che Elliott e il co-investitore Arena Investors considerano nient’altro che un tentativo di estrarre un valore a cui Blue Skye non ha diritto».
BlueSkye all’epoca non possedeva «altro che una piccola partecipazione indiretta in AC Milan, la cui stragrande maggioranza è costituita da capitale controllato e versato da Arena Investors, che a sua volta condanna fermamente e pubblicamente le azioni di Blue Skye», recitava la nota dell’epoca.
«L’operazione con RedBird rispetta pienamente tale interesse, tutte le necessarie approvazioni societarie sono state ottenute in ogni fase della transazione e Blue Skye riceverà tutte le somme a cui ha diritto. Elliott e Arena Investors difenderanno ovviamente con vigore ogni loro interesse contro le azioni frivole e vessatorie di Blue Skye, e si aspettano pienamente di avere la meglio», concludeva il comunicato.
In un’intervista rilasciata a Calcio e Finanza, Dan Zwirn, co-fondatore di Arena Investors nel 2015 e attuale CEO della società, aveva così commentato i contenziosi aperti da Blue Skye: «Salvatore e Gianluca (Cerchione e D’Avanzo, ndr) erano originariamente analisti junior (uno era un VP e uno era un Associate) che ho assunto rispettivamente da Morgan Stanley e BC Partners, circa 20 anni fa per la mia precedente società, D.B. Zwirn & Co. La loro società, Blue Skye, è una delle oltre 40 joint venture che Arena Investors ha in tutto il mondo, dove vanta investimenti privati in oltre 20 Paesi. Non è esclusiva in nessuna delle due direzioni. Vista la lunga relazione, siamo ovviamente profondamente delusi dalla situazione attuale (luglio 2022, ndr)».
«Sfortunatamente, non comprendiamo le ragioni di questa azione poiché Elliott non ha fatto altro che aggiungere valore al club e hanno sempre operato in maniera trasparente e professionale», aveva aggiunto Zwirn a proposito dell’operazione che aveva portato alla cessione del club rossonero.