Elkann: «Juve? Sentenza ingiusta: ci difenderemo con fermezza»

Mancava un commento della proprietà della Juventus alla sentenza della Procura federale che ha inflitto ai bianconeri 15 punti di penalizzazione nel campionato in corso, e ora è arrivato. Ci…

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John Elkann (Photo Samantha Zucchi Insidefoto)

Mancava un commento della proprietà della Juventus alla sentenza della Procura federale che ha inflitto ai bianconeri 15 punti di penalizzazione nel campionato in corso, e ora è arrivato. Ci ha pensato l’AD di Exor John Elkann a parlare. In un’intervista con La Repubblica e La Stampa, il numero uno della holding che controlla anche la Juventus ha espresso un concetto molto chiaro: sentenza ingiusta da cui la società si difenderà con grande forza.

«La Juventus è la squadra italiana più amata e seguita: rappresenta il nostro calcio nazionale – ha dichiarato John Elkann -. L’ingiustizia di questa sentenza è evidente: in molti l’hanno rilevato, anche non di fede bianconera, e noi ci difenderemo con fermezza per tutelare l’interesse dei tifosi della Juve e di tutti quelli che amano il calcio. Spero che insieme alle altre squadre e al governo possiamo cambiare il calcio nel nostro Paese, per costruire un futuro sostenibile e ambizioso. La Juventus non è il problema, ma è e sarà sempre parte della soluzione. Qui è in gioco il futuro della Serie A e del calcio italiano, che sta diventando marginale e irrilevante».

Elkann fa anche un bilancio degli ultimi 20 anni, la maggior parte dei quali passati sotto la presidenza di Andrea Agnelli: «La Juve in nell’ultimo periodo ha vinto 11 scudetti sul campo, 6 Supercoppe italiane, 5 Coppe Italia, a cui vanno aggiunti i successi delle Women e della Next Gen. Il titolo mondiale del 2006 e quello dell’Europeo 2021 della Nazionale italiana sono stati conquistati con una squadra che aveva una spina dorsale juventina».

«La vittoria quest’anno del Mondiale da parte dell’Argentina ha consegnato alla Juventus il titolo di squadra con più calciatori che hanno conquistato un campionato del mondo. In questi 100 anni di vita insieme abbiamo attraversato un periodo di grandi soddisfazioni e di grandi difficoltà», ha concluso l’amministratore delegato di Exor.