Sampdoria, sul tavolo ora l’ipotesi bond convertendo da 30 milioni

I tempi sulla ricapitalizzazione della Sampdoria slittano ancora. Le somme – scrive MF-Milano Finanza – si tireranno probabilmente il prossimo 2 febbraio, quando si avrà contezza degli sforzi che in…

Sampdoria bond convertendo

I tempi sulla ricapitalizzazione della Sampdoria slittano ancora. Le somme – scrive MF-Milano Finanza – si tireranno probabilmente il prossimo 2 febbraio, quando si avrà contezza degli sforzi che in queste settimane stanno conducendo da un lato i consiglieri della società e dall’altro l’ex presidente Massimo Ferrero per trovare i capitali freschi che permettano al club di restare operativo.

Ferrero si sta adoperando per trovare ulteriori linee di credito che gli permettano di coprire il fabbisogno immediato della società e nel frattempo verificare se esistono alternative all’offerta vincolante presentata nelle scorse settimane dal fondo britannico Merlyn Advisor e che da ieri non è più sul tavolo, come annunciato in un comunicato ufficiale.

Secondo quanto risulta a BeBeez, gli sforzi di Ferrero stanno sortendo risultati. Su un primo fronte, è in trattative avviate con Banca Sistema per rinnovare le linee di factoring anche per la stagione 2023/2024. In totale si tratta di 17,2 milioni di euro di linee di credito già erogate da Banca Sistema Factor a fronte di cessione di crediti commerciali per diritti tv che si matureranno dai broadcaster. Ma appunto si tratta di linee autoliquidanti e a oggi la banca sarebbe ben disponibile a continuare a supportare il club.

Sull’altro fronte, quello della ricapitalizzazione, attesa per 30 milioni, sempre secondo BeBeez Banca Sistema starebbe studiando insieme al gruppo australiano Macquarie, uno dei principali finanziatori della Sampdoria, che ha erogato al club prestiti con garanzia Sace (senza pegno sulle azioni del club). Il progetto è quello di strutturare un bond convertendo nell’ordine di 30 milioni, che sarebbe emesso dalla holding della Sampdoria, sarebbe garantito dalle azioni del club e sarebbe sottoscritto da investitori istituzionali specializzati, per esempio il fondo Oaktree di cui è trapelato il nome nei giorni scorsi. La holding, poi, a sua volta, andrebbe a ricapitalizzare il club e nel frattempo proseguirebbe con più tranquillità la ricerca di un investitore stabile nel capitale della società.

Peraltro, se Ferrero riuscisse a trovare un acquirente, gli obbligazionisti del convertendo verrebbero rimborsati, se invece non trovasse un investitore, allora i bondholder convertirebbero il titolo e diverrebbero proprietari del club. Il punto però è che in quest’ ultimo caso i bondholder dovrebbero essere pronti anche a investire capitali per riequilibrare la situazione finanziaria e quindi almeno i 30 milioni di aumento di capitale di cui si parla, ma probabilmente di più.