Manchester City, oltre 1,5 miliardi dagli Emiri per diventare superpotenza

Dallo spareggio salvezza alla rincorsa alla prima storica Champions League, ecco quanto hanno speso gli Emiri per far diventare il City una big.

Chi è il City Football Group
(Foto: Michael Regan/Getty Images)

Il minuto 94’ di Manchester City-QPR del 13 maggio 2012 è entrato per sempre nella storia dei Citizens: lo storico gol di Aguero, decisivo per la conquista della Premier League in rimonta, ha avuto un peso tale da arrivare a dedicare una statuta all’attaccante argentino davanti all’Etihad Stadium. Ma c’è un’altra partita e un altro gol nel recupero che hanno avuto lo stesso peso nella storia del Manchester City. Bisogna tornare indietro al 30 maggio 1999, quando a Wembley va in scena la sfida tra i Citizens e il Gillingham: in palio non ci sono coppe, ma la promozione in quella che allora era chiamata First Division, la Serie B inglese dietro la Premier League.

Già, perché alla fine degli anni ’90 il City era crollato nel punto più basso della sua storia, retrocedendo in terza divisione (Second Division) al termine della stagione 1997/98. Nel 1998/99, così, si ritrovò a lottare per salire in Serie B, mancando tuttavia la promozione diretta dal campionato e dovendo così puntare tutto sui playoff: superato il Wigan nel doppio scontro in semifinale, in finale il City incontra il Gillingham.

A Wembley, davanti a quasi 80mila tifosi e con una rivedibile divisa a righe blu e gialle fosforscente, la situazione però si mette male: i Citizens vanno sotto 2-0 con le reti segnate da Alaba e Taylor tra l’81’ e l’87’. Sembra finita, ma a ridare speranze al Manchester ci pensa la rete di Horlock al 90′. Si entra nel recupero e, proprio come 13 anni dopo all’Etihad, all’ultimo respiro arriva un gol decisivo, con Paul Dickov che sfrutta un paio di rimpalli per segnare il 2-2. Il City esce indenne dai supplementari, per poi centrare la promozione ai rigori.

Nel 1999/00 arriva anche la promozione in Premier League, con nuova retrocessione l’anno seguente seguita dall’immediata risalita: dal 2002 il City è rimasto sempre al massimo livello, iniziando poi la scalata verso il ruolo di big mondiale con lo sbarco a Manchester dell’Abu Dhabi Group nel settembre 2008.

Da quel settembre 2008, sotto la guida degli Emirati, il Manchester City oltre a portare in Inghilterra alcuni dei maggiori talenti mondiali in campo e in panchina (da De Bruyne a Haaland, con Pep Guardiola a bordo campo), ha conquistato:

  • Sei Premier League;
  • Due FA Cup;
  • Sei Coppe di Lega;
  • Tre Community Shield.

Manca solo il colpo grosso in Europa, sfiorato nel 2020/21 perdendo la finale contro il Chelsea e a cui ora il City punta di nuovo, dopo aver raggiunto l’ultimo atto anche nella stagione in corso, con la finalissima in cui sfiderà l’Inter il prossimo 10 giugno a Istanbul. Ma quanto è costato trasformare una squadra appena uscita da alcune delle sue più buie stagioni in una superpotenza mondiale, capace di attirare i maggiori talenti sul pianeta?

Manchester City, quanto è costato diventare una superpotenza mondiale

Dal 2008 al 2022 (ultimi dati di bilancio disponibili), dalla proprietà sono stati versati nelle casse del Manchester City 1,54 miliardi di euro sotto forma di prestiti (convertiti poi in capitale) o aumenti di capitale, il tutto senza considerare quanto la proprietà emiratina ha versato e versa in termini di ricavi a conto economico (cifre spesso finite nel mirino dell’UEFA per violazioni del FPF ma anche della Premier League).

Sulla spinta di Abu Dhabi, infatti, il Manchester City ha visto crescere il suo fatturato (al netto delle plusvalenze) del 551%, passando dai 109 milioni di euro del 2008/09 a 712 milioni nel 2021/22, mentre i costi sono cresciuti “solo” del 268% (da 201 a 744 milioni). In mezzo, inoltre, non sono mancati gli investimenti sul mercato: il City, stando ai dati di bilancio, ha realizzato spese nette (ovverosia costo dei giocatori acquistati meno il valore dei calciatori venduti) per 1,5 miliardi di euro.

Manchester City, dalla proprietà 1,5 mld: le cifre

Dati in milioni di euro