Il boom dei prezzi petroliferi spinge l’utile di Saras

Per effetto del forte incremento dei prezzi e dei margini dei prodotti petroliferi registrato a partire dalla fine del mese di febbraio, Saras – società presieduta dall’ex patron dell’Inter Massimo…

Patrimonio Massimo Moratti

Per effetto del forte incremento dei prezzi e dei margini dei prodotti petroliferi registrato a partire dalla fine del mese di febbraio, Saras – società presieduta dall’ex patron dell’Inter Massimo Moratti – chiude il primo semestre dell’esercizio 2022 con ricavi più che raddoppiati a 7,7 miliardi di euro.

Un netto balzo in avanti rispetto ai 3,7 miliardi della prima metà del 2021, con un margine operativo lordo pari a 688,5 milioni (rispetto a 108,7 milioni). L’utile netto reported è pari a 292,5 milioni di euro rispetto a 0,5 milioni della prima metà dell’anno scorso.

Il risultato netto comparabile, che non include l’effetto della tassazione sugli extra-profitti, è pari a 300,5 milioni di euro, contro una perdita di 70,8 milioni nello stesso periodo dell’esercizio precedente. In crescita il secondo trimestre, con ricavi per 4,7 miliardi (contro 2,1 miliardi), Ebitda reported pari a 532,2 milioni di euro (81,6 milioni nel 2021) e un utile netto di 215,9 milioni rispetto ai 24,3 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente.

«Il secondo trimestre è stato caratterizzato da condizioni di mercato estreme che hanno mostrato in tutta la loro gravità anche l’importanza delle energie tradizionali e la necessità di una diversificazione delle fonti», commenta il presidente Massimo Moratti, aggiungendo che «Saras, grazie al suo modello di business, la posizione strategica e la versatilità dei propri impianti, ha saputo far fronte alle richieste del mercato, massimizzando le lavorazioni per soddisfare la crescente domanda».

I risultati finanziari «sono stati di grande soddisfazione, ci hanno infatti consentito in un solo trimestre di ritrovare la storica capacità del nostro business di generare cassa, azzerando la posizione finanziaria ereditata dal periodo del covid».

La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2022, ante effetti dell’applicazione dell’Ifrs 16, è risultata positiva per 64,9 milioni di euro, rispetto alla posizione negativa per 453,2 milioni al 31 dicembre 2021. Per Moratti, «nonostante le prospettive per il secondo semestre siano oggi caratterizzate da forte incertezza, vediamo nel medio termine fondamentali positivi nel settore della raffinazione, a cui vogliamo contribuire con il nostro continuo impegno per garantire la sicurezza energetica».