L’infiltrazione della criminalità organizzata in Lombardia «si manifesta storicamente nel settore dell’edilizia, del movimento terra, delle bonifiche, delle demolizioni. Che riguardano anche le infrastrutture che saranno realizzate per Milano-Cortina e con i fondi del Pnrr, siamo pronti? Siamo presenti? Ci rendiamo conto del pericolo che corriamo di mettere i soldi pubblici nelle tasche delle famiglie mafiose?». Sono state le parole della procuratrice aggiunta e coordinatrice dalla Direzione distrettuale antimafia a Milano, Alessandra Dolci, in Consiglio comunale dove è stata invitata per parlare di contrasto alla criminalità organizzata.
«Una parte di interventi delle Olimpiadi ha committenti privati, e non possiamo imporre al privato di dare la documentazione antimafia, dobbiamo fare una moral suasion, abbiamo degli strumenti per convincerli, come amministrazioni pubbliche», ha aggiunto.
«Recentemente abbiamo eseguito una misura cautelare nei confronti di un soggetto, e abbiamo accertato che attraverso una certa società avesse avuto dei sub appalti in un contesto che riguarda le Olimpiadi di Milano Cortina per importi non particolarmente significativi – ha spiegato -. Quindi il primo alert è questo. Prendendo spunto da questa vicenda potremmo cercare di sensibilizzare le parti private interessate».
«Altro tema riguarda le infrastrutture pubbliche che sono previste, i controlli sono assolutamente dovuti. Ho appreso che il Comune ha sottoscritto un patto anche con la prefettura per il controllo dei cantieri che è molto importante. Un aiuto può essere rappresentato da questi protocolli, che prevedono poi controlli sui cantieri, la comunicazione del titolare effettivo della società, che è un tema molto importante e discusso. Ma non è esaustivo», ha concluso.