Allegri a DAZN: «Rifiuto al Real? Volevo tornare alla Juventus»

DAZN presenta “TeoreMax – La versione di Allegri”, in esclusiva da oggi sulla piattaforma leader nello streaming sportivo.

Con l’espediente di un gioco da tavolo in versione calcistica, si girano le…

Allegri esonero Nedved

DAZN presenta “TeoreMax – La versione di Allegri”, in esclusiva da oggi sulla piattaforma leader nello streaming sportivo.

Con l’espediente di un gioco da tavolo in versione calcistica, si girano le carte e si fanno le domande: Andrea Barzagli nella veste di giornalista, Massimiliano Allegri in quella dell’intervistato, sono i protagonisti di un’intervista esclusiva e inedita rilasciata dall’allenatore della Juventus. Allegri si racconta e, tra aneddoti e curiosità, rimpianti e gioie, passato e futuro, dà “la sua versione” dei fatti di questa stagione di Serie A TIM.

“Dopo il recente lancio dell’instant doc W Sabatini – Salvezza 7 per cento e l’intervista esclusiva Marotta Masterclass, continua lo storytelling originale di DAZN che attraverso uno stile di comunicazione appassionante, leggero ma competente, rivela il lato meno conosciuto dei protagonisti del massimo campionato italiano di Serie A TIM”, commenta Ughetta Ercolano, Senior Vice President Content Southern Europe DAZN.

Di seguito alcune delle citazioni dall’intervista “TeoreMax – La versione di Allegri”.

  • Zero vittore con le prime tre. “No, non erano superiori. Ma se non abbiamo mai vinto, qualcosa è mancato. Quando capitano queste cose, significa che alla squadra manca qualcosa, o sotto l’aspetto caratteriale o sotto l’aspetto della gestione.”
  • Il giocatore che avrebbe voluto allenare. L’unico che mi è mancato allenare è Messi. Ho allenato anche Ronaldo. Tutti gli altri li ho allenati da Ibrahimovic, Ronaldinho, Robinho, Cassano, Sedorf, Pirlo, Buffon. Gigi (Buffon) un fuoriclasse assoluto. A parte quando si metteva in porta e non si buttava… (ride insieme ad Andrea Barzagli)”
  • La mentalità di Milan e Juventus. “Quando sei in una grande squadra devi vincere. Quindi un metodo lo devi trovare e tutti gli anni non è uguale. Milan e Juventus hanno mentalità diverse, ma entrambe vogliono vincere.
  • La Leadership. “La leadership o ce l’hai o difficilmente ti viene a una certa età. In questa squadra, in questo gruppo, Giorgio (ndr Chiellini) è stato importante, come anche te (nrd Andrea Barzagli), com’è stato importante anche Gigi, parlo degli italiani, Claudio Marchisio lo stesso. Per il futuro credo ce ne siano due, che sono: De Ligt e Locatelli. Poi, quest’anno è stata una piacevole sorpresa Danilo, che è uno che quando parla non è mai banale e parla sempre mettendo davanti la squadra. Un vero leader è silenzioso, deve parlare poco e deve mettere sempre davanti la squadra. In fin dei conti un leader cosa è? È la squadra che ti riconosce come leader, nello spogliatoio di solito c’è un leader tecnico e un leader carismatico.”
  • Vlahovic: bomber o leader. “Vlahovic può essere un leader a modo suo, ha un carattere leale, vuole sempre vincere, lui più che con le parole, secondo me diventerà un leader carismatico in campo a livello caratteriale.
  • La partita che rigiocherebbe. “Due finali Champions. In quella partita (ndr Cardiff) non ci siamo arrivati in ascesa, ma un po’ in discesa. Perchè avevamo fatto tutto in quattro mesi, eravamo arrivati da favoriti, non considerando che il Real Madrid arrivava in ascesa, e nel secondo tempo quando hanno capito che noi arrivavamo “morti”, con l’infortunio di Pjanic per esempio. Noi abbiamo pagato, loro erano forti, veramente forti. E come dice sempre il buon Messina, allenatore di basket, “le grandi sfide, si vincono con le grandi difese”. Quando giochi una finale, dove le squadre hanno entrambe le qualità, chi difende meglio vince.”
  • Il rifiuto al Real Madrid. “La Juventus era una sfida, insieme alla società e ai tifosi, insieme a tutti, volevo vincere. Volevo tornare insieme alla Juventus a vincere in Italia e fare bene in Europa.”
  • Dybala. “Credo che lui debba tornare a essere se stesso, c’è stato un momento in cui si è fatto trascinare dal fatto che era il nuovo Messi. Credo che ognuno debba essere se stesso, un giocatore non può copiare o emulare o pensare di essere come un altro. Io credo che lui abbia ancora tanto da dare, perchè ha delle qualità tecniche straordinarie, gioca a pallone in modo divino. Deve però tornare a concentrarsi sulle sue qualità tecniche e fisiche.”
  • Il centrocampo del Milan e della Juventus. “Il centrocampo del Milan e della Juventus ha avuto dei giocatori straordinari, di personalità, di tecnica pazzesca, era un piacere vederli giocare. Locatelli è stato un ottimo acquisto, io credo che un domani potrà essere il capitano della Juventus
  • La Juventus con due esterni. “Potremmo vederla”.