Infantino fa il tifoso: «La Juve ha perso, va tutto bene»

«Se penso che l’Italia è rimasta fuori dai Mondiali per la seconda volta di fila, mi viene da piangere. Non solo a me ma anche a tutti i tifosi del…

Partite di campionato all'estero
(Foto: KARIM JAAFAR/AFP via Getty Images)

«Se penso che l’Italia è rimasta fuori dai Mondiali per la seconda volta di fila, mi viene da piangere. Non solo a me ma anche a tutti i tifosi del calcio». Il presidente della FIFA Gianni Infantino è tornato ancora una volta sul tema della mancata qualificazione degli azzurri di Mancini a Qatar 2022. Lo ha fatto a margine dell’evento organizzato dalla Lega Pro, insieme al Comune di Firenze e alla Fondazione Museo del calcio, per ricordare lo storico dirigente ed ex presidente della FIGC Artemio Franchi.

«È un’assenza molto pesante, le maglie azzurre hanno fatto la storia dei Mondiali e se penso che sono due volte di fila che non si qualifica, dico che non è facile per i ragazzi e per noi che siamo cresciuti con questa idea di Italia. Pensare che una o due generazioni di ragazzi non arrivino ai Mondiali, fa riflettere. Bisogna pensare a come organizzare il calcio mondiale, perché adesso meno del 20% dei Paesi nel mondo può partecipare ai Mondiali», ha detto il numero uno della FIFA.

«Non dico quale sia la soluzione migliore: se farlo ogni due anni oppure se fare un’altra competizione ma bisogna dare un’opportunità e anche più speranza ad altri. Molti bambini non possono vivere queste emozioni, penso che sia un peccato. È importante per il calcio, ma in questo mondo sempre più diviso è fondamentale avere occasioni di unione, fare sport insieme e giocare in modo pacifico», ha aggiunto ancora.

Il presidente dell’organo di governo del calcio mondiale, simpatizzante interista, gioca poi a fare il tifoso: «Siamo a Firenze, la Fiorentina ha vinto e ha perso la Juventus, quindi va tutto bene. È la giornata ideale per essere a Firenze. Ha vinto anche l’Inter e sono contento anche io. La mancata qualificazione al Mondiale però fa vedere che qualcosa non va e bisogna lavorare per il futuro. Bisogna fare una riflessione sui vivai e sul numero di giocatori che escono dai vivai: penso che si debba investire sulla formazione, altrimenti non si va da nessuna parte», ha concluso.