La UEFA non stacca il segnale alla Russia. Le rimanenti sfide valide per gli ottavi di finale di ritorno della Champions League saranno trasmesse in diretta nel Paese su un canale televisivo statale creato a seguito di un decreto presidenziale di Vladimir Putin. Una situazione particolare, se consideriamo per esempio che la Premier ha già sospeso il suo contratto per i diritti tv del campionato nel Paese autore dell’invasione dell’Ucraina.
La UEFA, al contrario, non ha ancora apportato modifiche ai propri accordi televisivi, il che significa che i vari match di ritorno degli ottavi di finale saranno trasmessi in diretta. Tra questi, anche la sfida del Chelsea, nonostante il proprietario dei Blues Roman Abramovich sia stato sanzionato la scorsa settimana dal governo del Regno Unito.
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La continua presenza televisiva della formazione di Tuchel in Russia – scrive il Daily Mail – è una fonte di potenziale imbarazzo per i Campioni d’Europa in carica, che stanno cercando di prendere le distanze da Abramovich. Il Chelsea, infatti, si trova a dover affrontare una situazione difficile, anch’esso colpito dalle sanzioni e con una licenza (comunque molto restrittiva) concessa dal governo per operare almeno fino al 31 maggio.
Nonostante abbia bandito le squadre russe dalle sue competizioni e annullato l’accordo di sponsorizzazione da circa 40 milioni di euro a stagione con la compagnia energetica statale Gazprom, l’organo di governo del calcio europeo continua a onorare i suoi contratti televisivi, una curiosa anomalia soprattutto considerando chi sono i titolari dei diritti in Russia.
Tutte le partite di Champions League, Europa League ed Europa Conference League nel Paese sono trasmesse da Match TV, emittente di proprietà di Gazprom Media, la più grande holding mediatica in Russia e controllata proprio dal colosso Gazprom (lo stesso con cui la UEFA ha interrotto i rapporti per quanto riguarda la sponsorizzazione delle sue competizioni).
Il canale Match TV – lanciato ufficialmente solo pochi anni fa – ha battuto Rambler Media, aggiudicandosi un contratto triennale per trasmettere la Champions League tra il 2021 e il 2024, pochi anni dopo che l’emittente era stata costituita per ordine di Putin.