Milan, via libera alla terza maglia con il doppio stemma

Nella serata di sabato 16 ottobre il Milan è sceso in campo contro l’Hellas Verona indossando per la prima volta in stagione la sua terza divisa da gioco. Una maglia…

Milan maglia doppio stemma

Nella serata di sabato 16 ottobre il Milan è sceso in campo contro l’Hellas Verona indossando per la prima volta in stagione la sua terza divisa da gioco. Una maglia particolare, con il nome del club che appare ben visibile sulla parte frontale e senza il classico stemma ricamato sul petto.

Il logo del club rossonero, infatti, è presente su tutta la divisa da gioco grazie a una grafica tono su tono ripetuta in rilievo sul tessuto per creare un effetto nuovo e particolare.

L’altra caratteristica evidente della maglia è invece il posizionamento centrale del nome del club “AC Milan”, che decora il petto con il font esclusivo del club, e il simbolo di Puma posizionato al centro per dare equilibrio al design visionario.

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La notizia è che il club rossonero ha potuto utilizzare la divisa da gioco senza apportare alcuna modifica. Un dubbio lecito ricordando il caso del Venezia, costretto dalla Serie A alla rimozione dello stemma dal petto a causa della presenza del nome del club sulla parte frontale della divisa da gioco.

Venezia stemma maglia
La maglia del Venezia, senza stemma (Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

La società veneta infatti non ha potuto mantenere il doppio logo, poiché in contrasto con l’articolo 5, comma 1, del regolamento sulle divise da gioco, che recita: «Lo stemma della società può essere apposto in forma applicata, ricamata, stampata ecc. una volta sola sulla maglia, una volta sui pantaloncini, una sola volta su ciascun calzettone, una volta in ognuna delle cifre che compongono il numero apposto al centro della schiena e sui pantaloncini e sulla felpa o altro abbigliamento utilizzato per l’ingresso in campo».

Tuttavia, secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, la differenza sostanziale tra la maglia del Milan e quella del Venezia risiede nel fatto che mentre sulla divisa dei lagunari lo stemma del club era ricamato e nettamente visibile, su quella dei rossoneri – essendo realizzato tono su tono – lo stemma non è visibile se non a distanza ravvicinata. Da qui la differenza di interpretazione e la discriminante che ha portato all’approvazione di una maglia e non dell’altra.