Punta ora a chiarire quali fossero gli interessi dietro all’esame “farsa” per la conoscenza dell’italiano sostenuto da Luis Suarezall’Università per Stranieri di Perugia l’indagine condotta dalla procura del capoluogo umbro che coordina l’attività della guardia di finanza. In particolare per le figure legate alla Juventus. E’ quanto riporta l’ANSA. Gli inquirenti intendono infatti ora a delineare i ruoli legati alle singole imputazioni.
Le ipotesi d’accusa delineate nell’indagine rimangono al momento immutate. Come per il dirigente dell’area sportiva della Juve Fabio Paratici e per l’avvocato Luigi Chiappero indagati per avere reso false informazioni al pubblico ministero. Ma anche per l’altro legale Maria Turco indicata dall’accusa come “legale incaricata dalla Juventus” per l’allestimento dell’esame di Suarez accusata di concorso in falso ideologico. Al momento non sarebbero previsti altri atti istruttori.
Elementi ritenuti interessanti sono invece scaturiti dalla deposizione raccolta in videoconferenza dalla procura di Perugia dello stesso Suarez. Il quale avrebbe confermato di essere stato a conoscenza dei contenuti della prova d’esame prima di sostenerla. Secondo quanto riportano Nazione e Corriere dell’Umbria, dalla deposizione sarebbe emerso che tra il manager di Suarez e la Juventus sarebbe stato concluso tra il 28 e il 29 agosto un preliminare di accordo.
Intesa scemata repentinamente – sempre in base alla ricostruzione di stampa – tra il 14 e il 15 settembre (poche ore prima dell’esame) quando il manager sarebbe stato informato da Paratici del cambio di rotta.