Da Haaland a Pogba, da Massimiliano Allegri a Lionel Messi, passando per il ruolo della FIFA, le commissioni agli agenti e Zlatan Ibrahimovic. In una lunghissima intervista rilasciata a Tuttosport, Mino Raiola ha toccato moltissimi argomenti.
In particolare, alla domanda se dopo tanti anni il noto procuratore stia pensando di lasciare il mondo del calcio, Raiola risponde con sicurezza: «No, perché ho ancora molto da fare, come battermi per i miei calciatori, su tutti i fronti, e questo vuole anche dire battermi contro la FIFA».
Quella contro l’organo di governo del calcio mondiale è una delle crociate più note del super agente: «Negli anni sono cambiati i dirigenti, ma non è cambiato nulla. Se ne sono viste di tutti i colori. Alti maggiorenti arrestati. Accuse di corruzione. Interrogatori di polizia. Avvisi di garanzia e chi più ne ha più ne metta».
«Ma poi io dico: che cosa fa la FIFA per i giocatori? – si è chiesto Raiola – Nulla. E visto che l’industria del calcio la portano avanti i calciatori, i protagonisti in campo e non i dirigenti nella cosiddetta stanza dei bottoni di Zurigo, perché non cancelliamo questo ente ormai anacronistico?».
«Fra l’altro alcune società sono quotate in Borsa, non può essere certo la FIFA a dire come far funzionare le cose o, peggio, instaurare il salary cap. E’ evidente che il sistema dei trasferimenti non sia più come vorrebbe la FIFA e i giocatori riprenderanno le loro posizioni», ha aggiunto ancora l’agente.
Per Raiola non è possibile mettere un tetto al talento: «Sarebbe come imporre un limite per le quotazioni dei dipinti di Leonardo da Vinci o Rembrandt. Cosa pretende la FIFA da noi? Perché tagliare le commissioni? Se chiedi ai giocatori cosa vogliono, loro vogliono gli agenti, che li rappresentino e lottino per i loro interessi».
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«Noi cercheremo fino all’ultimo minuto di risolvere la questione – ha concluso –, ma posso ribadire fermamente che, se sarà necessario, ricorreremo in tutti i tribunali del mondo e a tutti i livelli. I tempi per fortuna stanno cambiando ed entro un decennio la FIFA non esisterà più».