Il piano della Serie B: stipendi tagliati per tutto il periodo di inattività

La Lega Serie B ha diramato un comunicato riguardante l’Assemblea che si è tenuta nella giornata di ieri, durante la quale gli argomenti affrontati sono stati la ripresa del campionato…

Lega B Andrea Bocelli Foundation

La Lega Serie B ha diramato un comunicato riguardante l’Assemblea che si è tenuta nella giornata di ieri, durante la quale gli argomenti affrontati sono stati la ripresa del campionato e gli strumenti per combattere la crisi economica derivante dall’attuale emergenza sanitaria. Una crisi che ha segnato i conti delle società, i cui ricavi sono praticamente azzerati dopo lo stop del campionato.

L’Assemblea si è tenuta in videoconferenza e al termine il presidente Balata ha confermato l’unità di intenti e di vedute di tutte le componenti coinvolte. Dopo un’introduzione nella quale il presidente ha illustrato i possibili scenari sulla prosecuzione del campionato ipotizzati in Figc, che tutti i club auspicano possa verificarsi, si è passati alla valutazione dei rapporti contrattuali con i tesserati per i quali la Lega, all’unanimità, ha deliberato una comune linea di indirizzo per contenere i costi relativi ai salari dei tesserati.

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In primo luogo è stato stabilito che se il campionato non riparte, le società vorrebbero smettere di pagare gli stipendi, perciò quelli riguardanti le mensilità da marzo a giugno, soluzione che porterebbe un gran risparmio nelle case delle squadre. Nel comunicato si legge infatti che tra i punti condivisi c’è quello riguardante la “mancata corresponsione della retribuzione annua lorda omnicomprensiva (anche riguardo alla parte premiale e di incentivo all’esodo) corrispondente al periodo di inattività”.

Nell’analisi delle possibilità nel caso in cui invece si riprenda la stagione vi è stata maggior discussione sulle possibili soluzioni economiche per ridurre l’impatto di questa crisi: da una parte vi era chi chiedeva la decurtazione degli stipendi per una quota comune – si parlava del 70% la quota da trattenere per ogni mese; dall’altra vi erano alcuni presidenti che non avrebbero comunque voluto pagare le mensilità di marzo e aprile, visto che l’attività è stata pari a zero.

Così al termine dell’Assemblea di ieri si è deciso che ogni club sarà libero di trattare la percentuale di taglio nel proprio ambito, alla luce di contratti che hanno una diversa ricaduta sui vari bilanci.

Come si legge sul comunicato della Lega di B: “Le iniziative sono state prese per porre un argine alle gravi conseguenze che questa emergenza certamente comporterà nel futuro al fine di preservare la sopravvivenza del sistema calcistico a tutela dei posti di lavoro, attesa la gravità della crisi che mina la stessa sopravvivenza di tutte le imprese legate al mondo del calcio”.

I club hanno inoltre dato mandato al Presidente Balata di ribadire al tavolo federale la necessità di una rivisitazione dei parametri, in particolare per quanto riguarda l’indice PA, ossia il rapporto ricavi/indebitamento che, per poter essere iscritti, deve essere sotto un certo limite e che adesso rischia di non poter essere rispettato.