Arriva il primo sì anche se condizionato da 16 paletti da parte dell’aula del Consiglio comunale di Milano per il progetto di Inter e Milan di un nuovo stadio. Sono sedici infatti le condizioni dettate dal Consiglio comunale di Milano per la realizzazione del progetto del nuovo stadio che Inter e Milan vorrebbero realizzare nell’area di San Siro. I paletti sono contenuti nell’ordine del giorno presentato dalla maggioranza di centrosinistra che è stato approvato nel corso della seduta con 27 voti favorevoli, 11 contrari, 7 astenuti. Nella maggioranza hanno votato contro l’ordine del giorno Carlo Monguzzi, Alessandro Giungi e si è astenuta Milly Moratti.
Nell’ordine del giorno del Consiglio comunale di Milano la maggioranza di centrosinistra invita il sindaco e la giunta “in vista della scelta che dovranno assumere, a considerare come decisivo e imprescindibile il realizzarsi” di 16 condizioni. Il progetto deve essere un “volano per la rigenerazione urbana, obiettivo che questa Amministrazione ha sancito e declinato nel PGT Milano 2030”, deve considerare “in fase di realizzazione, progettazione e mantenimento l’obiettivo prioritario di minimizzare l’impatto ambientale, realizzando una cittadella di sport e servizi car free”.
Il progetto di Inter e Milan poi “dovrà prevedere un incremento significativo di verde pubblico fruibile rispetto alla situazione attuale” che è del 18%, dovrà “raggiungere una consistente revisione del carico insediativo rispetto a quanto prospettato dalla proposta attraverso la riduzione degli indici volumetrici nell’area”. Per quanto riguarda il capitolo San Siro e demolizione l’aula di Palazzo Marino “alla luce dei pareri espressi dalla Soprintendenza, dal Politecnico e dalla Conferenza dei servizi” ritiene che “l’ipotesi di abbattimento dello Stadio Meazza si ritiene superata”, quindi le squadre dovranno prevedere “una proposta specifica in merito alla rifunzionalizzazione del manufatto esistente”.
Il progetto del nuovo stadio inoltre dovrà essere “supportato, nella sua dimensione economica e finanziaria, da un piano che affermi la solidità finanziaria e la realizzabilità degli obiettivi di rigenerazione urbana previsti”, con un piano che preveda “ulteriori forme di garanzia a favore del Comune di Milano a tutela della tempistica di esecuzione delle opere in caso di cambio di assetto proprietario e/o di eventi straordinari relativi ai proponenti”.
Tra i 16 paletti c’è poi quello della “riduzione della durata della concessione” della struttura alle squadre, “per renderla coerente con la rispondenza a criteri di sostenibilità del progetto nel tempo e con gli interessi economico-finanziari del Comune”. Infine secondo il Consiglio comunale il Comune dovrà mantenere “un ruolo guida relativamente allo sviluppo del progetto” e “la prosecuzione dell’iter procedurale” dovrà vedere “la partecipazione del Consiglio Comunale e della cittadinanza nelle forme più opportune”.