È ormai trascorso qualche mese dall’arrivo in dirigenza di Zvonimir Boban, Zvonimir Boban, ora Chief football officer del Milan, ma l’attesa in vista del primo derby da dirigente per uno che ha vestito a lungo la maglia rossonera da calciatore non può che essere forte. “Sarà una grandissima emozione” – ha detto in un’intervista rilasciata all’app ufficiale del club, a tre giorni dalla sfida con l’Inter.
Le sensazioni che si provano alla vigilia di una stracittadina sono sempre particolari. Pur essendo a inizio stagione, la gara comincia già a essere importante ai fini della classifica: i nerazzurri sono in testa a punteggio pieno, ma i rossoneri non sono poi così distanti e puntano a un posto Champions. “Milano è una città che vive il derby in maniera pazzesca, è una sfida unica al mondo tra due società che si rispettano ma che hanno una rivalità incredibile, storica e bellissima. Come affrontarlo? La vigilia è diversa rispetto alle altre partite, in cui tante volte devi cercare le motivazioni extra, in questa è quasi l’opposto: devi cercare di rilassarti perché sennò rischi di essere travolto dalle emozioni. Il derby non si può spiegare a parole, ma se hai coraggio, se hai personalità, appena tocchi il primo pallone sparisce tutto“.
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Boban ne ha approfittato per ricordare anche i suoi derby da calciatore che gli sono rimasti nel cuore: “Quello del 6-0 è stato pazzesco. Ci fu anche un 5-0 in Coppa Italia ma non è la stessa cosa. Abbiamo anche perso ma le vittorie ti danno grande gioia. Ricordo un gol abbastanza strano, ma divertente, rubando il tempo a Frey che era il portiere dell’Inter. Sono legato a quel gol perché è stato uno di quelli in cui ho dovuto pensare molto velocemente a come rubare il tempo agli avversari in maniera improvvisa, di esterno“.
L’ex numero dieci ha voluto raccontare anche le sue sensazioni ora che siede dietro a una scrivania: “Da dirigente è il primo derby e sarà un’emozione diversa, ma comunque è sempre diversa in ogni derby. Al termine della partita precedente al derby si inizia a parlarne e a viverlo. Milano è una città che vive il derby in maniera pazzesca, ognuno lo vive, anche chi non è interessato al calcio quando c’è il derby lo vive come se fosse innamorato del calcio sempre e completamente. Da dirigente è diverso rispetto che da calciatore e sinceramete cerco di essere calmo e di vedere le cose con logica calcistica per migliorare tutti insieme“.