In Italia Internet arranca, ma gli OTT continuano a investire

In Italia le difficoltà di internet non permettono ancora di raggiungere i livelli di connettività raggiunti in molti mercati esteri, mettendo in difficoltà molti servizi di video-streaming offerti dagli OTT.

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Calcio in streaming

In Italia le difficoltà di internet non permettono ancora di raggiungere i livelli di connettività raggiunti in molti mercati esteri, mettendo in difficoltà molti servizi di video-streaming offerti dagli OTT.

È quanto riportato da Italia Oggi ed emerso dal dibattimento davanti all’Antitrust sul caso Sky/Mediaset, che ha portato l’Agcm a limitare la pay-tv di Comcast per quanto riguarda le esclusive sul web.

Tra i temi trattati infatti c’è stato anche quello dell’infrastruttura internet in Italia, su cui tutti i soggetti hanno concordato: l’attuale struttura crea diversi problemi di natura tecnica con la distribuzione tramite internet, indipendentemente dagli investimenti effettuati dai singoli operatori.

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Secondo Tim, ad esempio, le piattaforme internet non consentono di offrire, allo stato, un servizio paragonabile alle piattaforme tradizionali in termini di qualità. Secondo la stessa, attualmente, la distribuzione internet non permette il vero live-streaming (ma bensì un near-live streaming con ritardi di 30 secondi-1 minuto), a causa dei tempi di latenza della rete. Inoltre, le piattaforme tradizionali hanno raggiunto livelli di qualità video molto alti (UHD e 4K) che difficilmente sono raggiungibili attualmente con la distribuzione internet dei contenuti. Parere con cui concorda anche Vodafone, che rileva la presenza di “un problema di limitazione tecnologica, specialmente per talune tipologie di contenuti” che, benché vi possano essere ingenti investimenti, sono difficilmente superabili allo stato. In particolare, nel caso di internet vi sono forti limitazioni riguardanti lo streaming di eventi live ad alto seguito, dovute all’elevato numero di chiamate ad un server.

Problemi che sono diventati attuali nel corso della stagione calcistica. Dazn ha infatti riconosciuto la presenza in Italia di “un elemento strutturale di ritardo tecnologico che, nonostante gli sforzi attuali fatti con CDN e ISP, mette sotto pressione il servizio streaming di eventi live. Infatti, soprattutto con riferimento agli eventi di Serie A, dove il numero di utenti che visionano contemporaneamente il contenuto dal vivo sono elevate, si è osservato un fenomeno di saturazione della capacità di trasmissione via internet delle reti italiane. Tale fenomeno ha l’effetto di rallentare la visione dei contenuti da parte degli utenti”.

Secondo Dazn in Italia il bitrate è sensibilmente inferiore rispetto agli altri paesi in cui la stessa opera, con la conseguenza di avere una qualità inferiore dello streaming del contenuto audiovisivo. Le problematiche, a parere di Dazn, si riscontrano principalmente a livello della rete di accesso ed è quindi non dipendente dagli investimenti per il miglioramento delle CDN e dei collegamenti con gli internet provider, ma legata principalmente allo stato dell’infrastrutturazione della rete di accesso (come interventi di posa della fibra fino a casa – FTTH) e all’avvento del 5G. Tanto che la stessa Dazn ha rilevato che la maggior parte dei client hanno disdetto il proprio abbonamento in ragione di problematiche di buffering, ritardo temporale del servizio, ovvero a causa di problematiche legate alla qualità audio-video.

Motivo per cui anche la Lega Serie A ritiene che almeno per il prossimo ciclo di assegnazione (2021-2024), le piattaforme distributive tradizionali (satellitare e digitale terrestre) saranno necessarie per la distribuzione dei diritti della Serie A. Infatti, a parere della stessa, Internet non può rappresentare una metodologia distributiva sufficiente al fine di competere con le piattaforme tradizionali per l’acquisizione dei diritti della Serie A e per la loro distribuzione, sia in relazione ai problemi tecnici di trasmissione che con riferimento alla relazione di complementarità (e non sostituibilità) dell’offerta Internet rispetto a quella tradizionale. Dazn, altresì, ritiene che vi sia un limite infrastrutturale che limita l’espansione degli OTT.

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