Continente e valore della rosa: requisiti fondamentali per vincere un Mondiale

Dopo i due giorni di pausa, questa sera, andrà in scena la prima semifinale del Mondiale di Russia 2018 con la Francia opposta ai “cugini” del Belgio. Domani invece…

Francia - Argentina

Dopo i due giorni di pausa, questa sera, andrà in scena la prima semifinale del Mondiale di Russia 2018 con la Francia opposta ai “cugini” del Belgio. Domani invece sarà il turno dell’Inghilterra far fronte alla Croazia di Modric & Co.

I quarti di finale hanno sancito, ancora una volta, quello che è storicamente un trend essenziale per vincere un Mondiale: l’appartenenza allo stesso continente del Paese organizzatore. Sono state infatti eliminate le ultime due rappresentanti di un continente extra-europeo: Uruguay e Brasile. Se consideriamo le quattro eccezioni (Brasile in Svezia nel 1958, Brasile in Giappone-Corea nel 2002, Spagna in Sudafrica nel 2010 e Germania in Brasile nel 2014), nelle 21 edizioni (ormai possiamo dire disputate) ben in 17 (81%) casi il fattore “continente” ha avuto il suo peso specifico.

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Harry Kane esulta con i compagni dell’Inghilterra (Foto Imago/Insidefoto)

In due casi (9%) nessuna squadra del continente “ospitante” ha raggiunto la finale: Corea-Giappone 2002 e Sudafrica 2010. Infatti in Svezia nel 1958 i padroni di casa sono infatti stati sconfitti dal Brasile di Pelè, mentre in Brasile nel 2014 è stata l’Argentina a sfidare la Germania campione soltanto nei tempi supplementari.

Viene inoltre confermata la rottura dell’alternanza di vittorie tra Europa e Sudamerica che durava da Inghilterra 1966 ed è stata stoppata dalla vittoria della Spagna nel 2010: questo sarà il quarto mondiale consecutivo vinto da una squadra Europea (Italia 2006, Spagna 2010, Germania 2014 e la vincente di Russia 2018).

Andando oltre non accadeva dal Mondiale di Germania 2006 che le quattro semifinaliste (allora erano Italia, Germania, Portogallo e Francia) appartenessero tutte all’Europa. Quest’edizione sarà la quinta (5/21, 24%); le altre sono state Italia 1934, Inghilterra 1966, Spagna 1982 e la stessa Germania 2006.

Qualunque sarà infine la combinazione di squadre vincenti nella semifinale, sarà un inedito nella storia delle finali del Campionato del Mondo. Se dovesse vincere una nazione tra Francia ed Inghilterra non cambierebbe il numero di Nazioni vincenti: 8. Se invece a prevalere saranno Belgio o Croazia, l’albo d’oro si “allargherebbe” a 9.

Questi Mondiali, sono stati da molti addetti ai lavori definiti come “i Mondiali delle sorprese“. Per certi aspetti può essere vero perché per la prima volta dal 1930BrasileGermania approdano tra le prime quattro. Volendo essere precisi nel 1950 non ci furono vere e proprie semifinali e finali, caso unico nella storia dei Mondiali, perché al loro posto si disputò un girone all’italiana tra le prime classificate dei quattro gironi del primo turno; tuttavia, Brasile – Uruguay passò lo stesso alla storia come il Maracanazo in quanto la vittoria per 2-1 di Ghiggia & Co. permise loro di sopravanzare i padroni di casa in testa alla classifica e vincere il Mondiale.

Tuttavia questi Mondiali possono solamente in parte essere definiti come “sorpresa”, in quanto, se guardiamo ai numeri, le prime due squadre per valore assoluto (dati Cies) della rosa sono qualificate per le semifinali: Francia (1.410M€) e Inghilterra (1.386M€). Le altre due pretendenti al titolo, ossia Belgio ( nella classifica, 835M€) e Croazia (10°, 406M€), “prendono” invece il posto di Brasile (3°, 1.269M€) e Spagna (4°, 965M€), sulla carta le altre due “candidate più accreditate” all’approdo in semifinale. La Germania, in questa speciale classifica figurava al 6° posto (895M€), dietro all’Argentina 5° (925M€).

Valore rose semifinali mondiali

Se i belgi sono stati da subito arrembanti, vincendo il girone con gli inglesi ed eliminando il più “valevole” Brasile (835M€ v 1.269M€), i croati hanno dominato il girone con l’Argentina (5°, 925M€) ma poi hanno conquistato due sofferte qualificazioni ai calci di rigori contro squadre di “minor valore”: Danimarca (11°, 342M€) e Russia (22°, 132M€).

La sfida di semifinale tra la Francia e il Belgio è quella con più valore in campo (2.245M€), ma i francesi valgono complessivamente il 168% degli avversari (disavanzo di 575M€). Il terzo giocatore più costoso del mondiale (Mbappè 187M€) incontra il sesto (De Bruyne, 167M€), a segno nella vittoriosa sfida contro il Brasile.

Dall’altro lato del tabellone l’Inghilterra (1.369M€) vale 3,32 volte la Croazia (416M€). In termini assoluti 953M€. Il giocatore più costoso della rosa dei tre leoni (e di tutta la competizione), Harry Kane (201M€) è ancora in corsa per la scarpa d’oro. Dal lato croato, invece, il giocatore più costoso è Rakitic (17° assoluto, 68M€), il cui peso specifico e la cui esperienza si sono tradotti in due rigori finali vincenti.