Quanto paga di tasse il calcio italiano: tutti i numeri

Il calcio italiano versa in media un miliardo di tasse allo Stato ogni anno, praticamente quanto è costata la Tasi agli italiani nel 2016 (1,1mld). È quanto emerge dalla lettura…

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Il calcio italiano versa in media un miliardo di tasse allo Stato ogni anno, praticamente quanto è costata la Tasi agli italiani nel 2016 (1,1mld). È quanto emerge dalla lettura del Report Calcio 2017 che per stimare l’impatto del pallone sul fisco e sulla sistema previdenziale made in Italy confronta i dati degli ultimi cinque esercizi disponibili, dal 2010 al 2014. Il totale è interessante: ogni anno si è leggermente superata la soglia del miliardo e precisamente nel 2014 il saldo finale versato nelle casse pubbliche è stato di 1.073.301.383 euro: è quanto restituisce alla collettività il pallone italiano sotto forma di gettito fiscale. Non male davvero.

L’ufficio studi della FIGC che ha messo a punto il corposissimo Report sullo stato di salute finanziaria del football aggrega come contributo al fisco tutto quello che versano a vario titolo le società direttamente all’erario, poi somma anche i contributi previdenziali all’Inps e il gettito derivato dalla scommesse sportive che anche se non vengono direttamente spesi dai club rappresentano comunque una somma legata a doppio filo al pallone.

Limitandoci per comodità ad analizzare i soli dati del 2014, dallo scorporo delle cifre si evince come il gettito maggiore legato al calcio sia la ritenuta Irpef che vale da sola 542 milioni di euro. L’Irpef è l’imposta sul reddito ed è sempre la tassa con la maggiore incidenza quando si parla di statistiche fiscali; poi c’è l’Iva che per il pallone vale 233 milioni di euro circa nel 2014. L’Ires, l’imposta sul reddito delle società, vale solo sei milioni di euro, perché se i club non brillano nei conti inevitabilmente è basso l’impatto dell’imposta calcolata su una aliquota del 27,5% nell’anno di riferimento (ora è scesa al 24%).

Completano poi il quadro delle imposte pagate direttamente dai club l’Irap che è la tassa regionale (42 milioni) e i versamenti previdenziali che come la gran parte delle società i club di calcio versano per i loro dipendenti all’Inps: 120 milioni di euro nel 2014. A conti fatti, il totale versato direttamente dalle società nelle casse pubbliche sotto diverse forme tocca nel 2014 i 944.623.103 euro.

Quanto paga di tasse il calcio italiano, le scommesse sportive

Per superare la soglia del miliardo bisogna sommare ai versamenti diretti dei club, come accennato, il gettito da scommesse sportive legate al calcio: 128,6 milioni di euro nel 2014 che salgono a oltre 131 milioni nel 2016. La sola Serie A vale 21mln di euro di tasse per lo Stato, poi ci sono B, Champions, Europa League e via via tutte le altre competizioni.

Tutto questo solo per quanto riguarda il calcio: il totale del giro d’affari del betting, infatti, è di circa 8 miliardi di euro e le altre manifestazioni sportive, certifica il Report, drenano 2 miliardi di euro lordi, appena un quarto della torta complessiva. In dieci anni dalle scommesse sportive sono arrivati nelle casse dello Stato 1,6 miliardi di euro. Anche qui, non poco.

Quanto paga di tasse il calcio italiano, i contributi Inps

Nel Report messo a punto dalla FIGC per quanto riguarda i contributi previdenziali versati all’Inps vengono ripresi pari-pari i dati pubblicati già a novembre dall’ente previdenziale per antonomasia: solo il 9% dei calciatori sono super ricchi, gli altri combattono con stipendi normali, ma possono contare su una carriera decisamente breve rispetto ai lavori tradizionali: su 3.541 calciatori stipendiati in Italia, infatti, 330 guadagnano oltre 700mila euro, ma ben in 1.443 incassano meno di 50 mila euro lordi all’anno.