Stadio Roma può saltare dopo le dimissioni del sindaco Marino. Ormai da qualche tempo, sotto la spinta del presidente James Pallotta si sta lavorando alla realizzazione di uno stadio per la Roma, ma fino ad ora non sono mancati gli intoppi che potrebbero mettere a rischio il progetto. Ad allarmare società e tifosi, infatti, ora è Alessandra Cattoi, assessore, braccio destro e amica personale di Ignazio Marino, che ha voluto sottolineare che quanto accaduto negli ultimi giorni in Campidoglio potrebbe essere un deterrente per la costruzione dell’impianto.
L’ex assessore alle Pari Opportunità, in un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Messaggero”, infatti, non ha dimenticato di mettere in evidenza che alcune leggerezze compiute dal primo cittadino potrebbero avere conseguenze anche nello stadio della Roma: “Ci saranno grandi passi indietro per lo stadio della Roma e il ponte dei congressi. Forse anche sulla cultura. Non c’è più la maggioranza in aula, Ignazio ha interrotto la sua esperienza per un motivo politico”.
Con l’addio di Marino l’impianto di Tor di Valle, voluto dalla proprietà americana e in attesa di passare al vaglio della Regione Lazio dopo la delibera del Comune che ne ha attestato l’utilità pubblica, subirebbe così una grossa frenata.
Le parole della Cattoi quindi fanno capire come il progetto possa essere seriamente a rischio soprattutto perché arrivano a poche ore di distanza dal momento in cui la Procura aveva chiesto l’archiviazione dell’inchiesta, partita dopo gli esposti presentati dal Movimento 5 Stelle e dal comitato dei residenti, circa le presunte cubature fuori norma e il rischio idrogeologico. Pochi giorni fa, però, anche Franco Chimenti, presidente di CONI Servizi, non aveva nascosto i problemi sottolineare che realizzare il nuovo stadio della Roma sarebbe stato tutt’altro che semplice: “Mi auguro che la Roma possa andare avanti anche celermente, però ho motivo per dire che di difficoltà ce ne sono tante, sia a livello ambientale, sia politico ma speriamo che si riescano a superare” – erano state le sue parole.