Abodi, presidente della Lega Serie B, apre alla possibilità di una sua candidatura per le prossime elezioni della Lega Serie A: “Se lo vorranno i presidenti continuerò con la serie B, se invece qualche presidente vorrà qualcosa di diverso l’importante e’ farsi trovare pronti e meritarselo“: lo ha detto Andrea Abodi, presidente della Lega serie B, a Expo, a margine della presentazione del progetto ‘I semi dell’etica’, commentando la possibile candidatura alla presidenza della serie A.
“Per un anno, il tempo che manca alle prossime elezioni – ha aggiunto – rispetterò i miei impegni e i miei doveri con la serie B“.
Impegni importanti quelli di Andrea Abodi, impegni che riguardano soprattutto il ridare alla Serie B un’immagine degna di nota, soprattutto dopo l’ultimo scandalo riguardante il calcioscommesse. In un anno, il presidente della Lega Serie B, dovrà fare in modo che la nuova partentesi negativa di calcioscommesse venga dimenticata. Per fare ciò, servirà tutto il tempo e la forza necessaria, oltre a strategie di marketing precise che facciano indurre a pensare al campionato cadetto come una categoria pulita e volta al rispetto di quei principi da cui è nato il calcio.
In questo anno però si dovrà anche parlare della riforma dei campionati. In merito ad un campionato cadetto a 20 squadre, il pensiero del presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, è chiaro, ma manca l’appoggio delle altre istituzioni: “Scenderemo a 20, aspetteremo solo di trovare degli interlocutori che ce lo consentono. Avevamo tentano già la riforma attraverso il blocco dei ripescaggi, ma il Coni ci ha bloccato a sua volta. Speriamo di arrivarci attraverso un accordo con la Lega Pro e la serie D, potrebbe succedere anche domani. Le condizioni ci sono, ma dipende dalle volontà“.
In effetti, per effettuare la riforma dei campionati c’è bisogno che tutti siano d’accordo proprio come ha detto Abodi. Il solo fatto però che, da parte del presidente della Lega Serie B, ci sia la volontà di riformare i campionati, è sicuramente un passo avanti che potrebbe consentire all’intero movimento calcistico di attuare una riforma che porterebbe solo giovamento al tutto il sistema.