Euro 2016 Francia. Calcio d’inizio fra un anno esatto, torneo fiume (un mese 10 giugno-10 luglio) per 24 squadre invece di 18, le dieci città ospiti a buon punto nell’organizzazione. Il “patron” dell’Uefa, Michel Platini, parla di un Euro 2016 che sarà “popolare e festoso” ma che allo stesso tempo sarà ricchissimo, come mai è accaduto nella storia della massima competizione europea per nazioni.
Platini e il presidente del comitato organizzatore, Jacques Lambert, hanno spiegato che costeranno un totale di 1 miliardo 650 milioni di euro ma si prevedono introiti per 1 miliardo 134 milioni. La differenza costi-ricavi si deve alla costruzione e alla ristrutturazione degli stadi.
Lambert ha parlato di “forte impatto” positivo sull’economia, con entrate fiscali che aumenteranno di 178 milioni di euro e 100.000 persone che lavoreranno nei 10 siti. Nelle scorse settimane C&F ha dedicato un dossier alle ristrutturazioni degli stadi. L’impressione è che finalmente saremo di fronte ad un evento sostenibile anche nel lungo periodo. Non a caso la scelta privilegiata è stata quella di non aumentare la capienza ma migliorare decisamente il comfort delle strutture.
Il “prezzo politico” di 25 euro sarà imposto in 43 dei 51 incontri previsti. Già nelle prime ore di vendita, si sono registrati poco meno di 150.000 acquisti di biglietti per una o più partite. “Vogliamo un Europeo popolare e festoso – ha detto Platini – siamo pronti ad accogliere il mondo. La gente aspetta di venire in Francia e noi dobbiamo essere all’altezza. Voglio che la Francia vinca. Parlo del Paese…poi la squadra…spero che Didier (Deschamps) rafforzi la difesa, e tutto andrà subito meglio”.
Platini ha preferito dribblare, durante la conferenza stampa, tutte le domande sul futuro dell’Uefa e della Fifa, alla luce dei recenti scandali. “Non è questo il momento né il luogo” ha tagliato corto.
Tutti rimandati al Congresso straordinario che sarà convocato fra dicembre e marzo prossimi: “non voglio – ha sottolineato – che l’attualità della Fifa faccia sparire quella dell’Uefa”.
Nelle segrete stanze dell’Eliseo, dove si è recato di prima mattina per un incontro con il presidente Francois Hollande – al quale ha fatto omaggio simbolico del primo biglietto (di dimensione poster) – il tema è stato invece affrontato. E oltre che con Hollande, ne avrebbe parlato anche con Valls. Quando? “Sabato sera”, prima della sfida fra Barcellona e Juventus. Leggermente divergente da quella del governo di Parigi la versione del pasticcio Valls da parte del capo del Calcio europeo: non sarebbe stato lui a invitare il premier, ma quest’ultimo a far sapere – tramite il suo gabinetto – che avrebbe voluto “un incontro a quattr’occhi” prima del match.