Proprietà di Terze Parti – L’autorità calcistica del Brasile ha dichiarato illegale l’investimento nei diritti di trasferimento di un giocatore con l’obiettivo di trasformarlo in un profitto sulle future compravendite, portandolo in linea con un divieto globale che entrerà in vigore tra cinque mesi. La Proprietà di Terze Parti (TPO) verrà messa al bando a partire dal prossimo 1 maggio.
Gli investitori detengono una quota sui diritti di trasferimento della maggior aprte dei giocatori brasiliani militanti nel campionato maggiore, cosa che ha fatto crescere le preoccupazionisul fatto che le squadre potrebbero essere spinte a vendere un’atleta per realizzare maggiori guadagni. Le regole sui trasferimenti pubblicate dalla CBF vieta i cosiddetti diritti di Proprietà di Terze Parti , che la FIFA renderà fuorilegge a partire dal 1 maggio 2015. “Il Brasile è la prima associazione nazionale a riportare a livello interno i regolamenti Fifa,” ha detto parlando con Bloomberg Marcos Motta, un avvocato brasiliano specializzato in calciomercato.
Tra gennaio 2011 e giugno 2014 i club brasiliani sono stati coinvolti in 5003 trasferimenti basati sullaProprietà di Terze Parti, rendendo così il paese il mercato più attivo nel settore con 4,1 miliardi di dollari. I contratti firmati tra 1 gennaio e il 30 aprile saranno validi per un massimo di un anno, mentre la pratica sarà fuorilegge a partire dal primo maggio. La CBF ha imposto, anche, ai club di dichiarare i dettagli dei contratti esistenti, compresi i nomi degli investitori esterni e le date di scadenza.
La più grande operazione di calciomercato avvenuta durante l’attuale offseason brasiliana ha visto passare l’attaccante Marcelo Cirino al Rio Flamengo dall’Atletico Paranaense, dopo che la Doyen Sports ha pagato 16 milioni di reais (6,1 milioni di dollari) per concludere l’affare. Lo scambio è stato chiuso prima della scadenza imposta dalla FIFA. La Doyen è uno dei maggiori investitori in diritti di trasferimento di calciatori e basa i lsuo business proprio sulla Proprietà di Terze Parti. Il suo amministratore delegato, Nelio Lucas, ha detto a settembre che la sua azienda, che rifiuta di rivelare l’identità dei suoi investitori, era pronta ad aggirare le regole. “I club che hanno in mente l’idea di aggirare i regolamenti e continuare a lavorare con i fondi devono essere preoccupati ora”, ha proseguito Motta. “Sanno che ora potrebbero affrontare sanzioni a livello nazionale”.
Alberto Lattuada