Adidas: col ManU guadagneremo il doppio di quanto investito. Calcio italiano sempre più indietro

L’accordo commerciale che il Manchester United ha raggiunto oggi con l’Adidas  ha riaperto il dibattito sul valore commerciale dei club. I Red Devils incasseranno per vestire maglie…

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L’accordo commerciale che il Manchester United ha raggiunto oggi con l’Adidas  ha riaperto il dibattito sul valore commerciale dei club. I Red Devils incasseranno per vestire maglie dell’azienda di Herzogenaurauch un minimo garantito di 750 milioni di sterline in 10 stagioni a iniziare dal campionato 2015/16. Quindi 750 milioni di sterline all’anno ovvero 94 milioni di euro al cambio odierno. Una cifra monstre che, come fa notare la tabella seguente, batte per distacco tutti le altre intese di sponsorizzazione nel Vecchio continente.

Non solo ma che garantisce allo United una cifra più che doppia rispetto ai campioni d’Europa del Real Madrid, che hanno anch’essi il brand delle tre strisce come sponsor

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Harbert Hanier, ceo di Adidas, ha spiegato che “l’operazione segna una pietra miliare nella storia del potenziale del merchadising sportivo. Noi stimiamo di vendere complessivamente merchadising per 1,5 miliardi di sterline (1,8 miliardi di euro, ndr) nell’arco delle 10 stagioni di sponsorizazzione”. Insomma la società tedesca ritiene di incassare il doppio di quanto investito nei 10 anni con il Manchester United

Nel comunicato ufficiale l’Adidas ha inoltre sottolineato come il ManU abbia il brand di maggior valore nel mondo con una comunità di 659 milioni di follower in tutto il globo e soprattutto con un forte interesse sui mercati di Stati Uniti e Asia soprattutto Giappone e Cina.

Tradotto dal burocratese significa che il Manchester United oltre a essere la squadra con più tifosi in Inghilterra è anche quella con maggiore appeal nei mercato orientali. Tanto che uno studio condotto dal colosso delle ricerche di mercato Kantar ha rivelato che il Manchester United ha più simpatizzanti in Asia che  nel Vecchio continente. La ricerca (conclusa nel 2012, ma come spiega un consulente di mercato, le simpatie dei tifosi non cambiano di anno in anno e quindi è tuttora validissima) mostra che il club inglese ha circa 659 milioni di simpatizzanti in tutto il mondo. Di questi 90 milioni sono in Europa (soprattutto in Inghilterra); 71 milioni nelle Americhe e i rimanenti nei mercati emergenti dell’Africa (173 milioni) e dell’Asia (325 milioni).

Insomma, la crescita demografica e la popolosità di quelle nazioni rendono possibile che il club che fu di George Best e Bobby Charlton abbia più fans in quei continenti che non nella natìa Inghilterra.

Questa forza nei mercati asiatici non è solo numerica ma è anche qualitativa e in crescita. Nel senso che le nazioni asiatiche sono sempre più ricche e non hanno grandi storie calcistiche nel loro passato. Ciò significa non solo che  in quelle nazioni i tifosi/clienti saranno sempre più disposti a spendere nel merchandising, ma anche che c’è l’opportunità di ampliare il numero della base dei tifosi

images (1)Il Real Madrid ha anch’esso una tifoseria globale ma al di fuori della Spagna, ma i Blancos hanno supporter soprattutto in America Latina dove le nazioni non solo sono più povere ma hanno anche una tradizione calcistica più radicata. In poche parole questi tifosi hanno meno soldi da spendere e hanno anche una squadra nazionale per cui tifare

In questo scenario resta sullo sfondo l’arretramento ormai sempre più chiaro del calcio italiano.

Un’idea viene dai recenti contratti siglati dalle nostre squadre. La Juventus in ottobre siglò un intesa con Adidas che consentirà al club bianconero di incassare circa 190 milioni in sei anni dalla stagione 2015-16, capeggiando così la classifica delle società italiane che ricevono di più dagli sponsor tecnici con circa 31 milioni l’anno.

Il Milan, che ha rinnovato l’accordo con la stessa Adidas sempre nel 2013, incassa 20 milioni circa. L’Inter, invece, che ha rinnovato l’accordo con la Nike in agosto, ha ottenuto circa 18 milioni di euro dal colosso americano. Inferiori, invece, le cifre per i club italiani al di fiori delle big three. La Roma invece non ha quest’anno sponsor tecnico dopo la rottura con la Kappa e dall’anno prossimo avrà la Nike per circa 4 milioni di euro a stagione