Figc, Macalli risponde ad Agnelli: "lui e la sua famiglia hanno spolpato l'Italia"

“Quando vado a lavorare io produco e pago le tasse, mentre lui e la sua famiglia fino a…

“Quando vado a lavorare io produco e pago le tasse, mentre lui e la sua famiglia fino a oggi hanno spolpato l’Italia. Quindi veda di offendere meno, perché non è unto dal Signore, ha solo un cognome. Senza cognome andrebbe forse su un tornio ogni mattina e contiamo quanti pezzi fanno in un’ora. Vado a mangiare a casa mia, non con i soldi del governo italiano”. E’ durissimo l’attacco di Mario Macalli, numero uno della Lega Pro, al presidente della Juventus, Andrea Agnelli, che ieri ha di fatto bocciato la candidatura di Carlo Tavecchio alla poltrona di presidente della Figc e mosso critiche all’attuale sistema del calcio italiano.

Critiche che non sono affatto piaciute a Macalli che, in mattinata, a margine dell’inaugurazione del calciomercato, ha portato un durissimo attacco al presidente della Juventus. “Sono stati fatti nomi di possibili candidati sparati a vanvera tanto per sparare. Signori che se gli dai un bicchiere forse riescono a fare una ‘O’ – ha detto il presidente della Lega Pro commentando i nomi fatti da Agnelli come candidati ideali alla poltrona di presidente federale – La cosa piu’ normale di questo mondo è che quando si propone qualcosa, si dice questo è il soggetto che fa il competitor, il suo programma è questo qua, eccetera”.

“Finora i disastri che si sono verificati nel calcio italiano non li hanno provocati le piccole società o i presidenti dei piccoli club che hanno tirato fuori i soldi a valanga. Il calcio italiano si divide in due categorie: ci sono gli imprenditori che ho io e i ‘prenditori’ che sono loro – ha aggiunto Macalli facendo riferimento al presidente bianconero – Sono loro che hanno bloccato il calcio italiano”.

“Da me – ha aggiunto – non possono giocare gli extracomunitari, da loro sono il 60%, e il 90% di questi sono delle vere ‘pippe’, quindi non vadano a criticare quelli che invece vogliono il bene del calcio italiano, non vadano a criticare quelli che i soldi li danno per i vivai veri. Mi dicano loro, altro che squadre B, quanti ne hanno tirati fuori di giocatori dai loro vivai. Sono incapaci e in un’azienda normale sarebbero andati tutti a casa. Da me non farebbero i portinai, visto che parliamo di professionalità'”.