Nike-Adidas, sale lo scontro a 100 giorni dal Mondiale

Adidas vs NikeMancano 100 giorni al Mondiale del Brasile e Adidas-Nike diventa una partita sentita quasi come…

Adidas vs NikeMancano 100 giorni al Mondiale del Brasile e Adidas-Nike diventa una partita sentita quasi come quelle in calendario per la Coppa del Mondo, con i due colossi affilano le armi della loro eterna guerra commerciale. I due marchi dominano un mercato da 5 miliardi di dollari l’anno, tanto è l’ammontare del materiale tecnico sportivo legato al pallone.

Un derby come tra Messi e Neymar

Un bel ritratto dell’agenzia Reuters riassume la rivalità tra i due colossi, ben raffigurata al Mondiale dal dualismo tra Lionel Messi, gioiello argentino griffato con le tre strisce, e Neymar, asso brasiliano marchiato col baffo. Attiva nella realizzazione delle scarpette tacchettate dal 1950 e sponsor della Coppa del Mondo, la tedesca Adidas considera il calcio il suo giardino di casa e vuole evitare di vedersi spodestare dalla più giovane – ma più grande – rivale americana, cosa già ampiamente avvenuta in altri sport. Secondo la recente classifica di Brand Finance, il marchio Nike è stato valutato 20 miliardi mentre le tre strisce si sono fermate a quota 8. “Scordatevi tutto quello che avete sentito sulla debolezza delle nostre performance nel calcio durante il 2013; siamo leader in questa categoria che è così vicina al Dna di Adidas”, ha detto pochi giorni fa l’amministratore delegato Herbert Hainer. “Il 2014 è un anno di calcio e sarà un anno di calcio Adidas”, ha aggiunto mettendo del mirino un target di vendite nel comparto di 2 miliardi di euro.

Nike veste 10 nazionali su 32, Adidas 8

Hainer non ha potuto non ammettere che la concorrenza è feroce, visto che i primi due marchi da soli mettono insieme l’80% del mercato in molti prodotti calcistici. Ma Nike è riuscita a costruire la sua attività rapidamente, avendo investito nel calcio in maniera pesante solo 20 anni fa, proprio quando la Coppa del Mondo è stata giocata negli Stati Uniti. Il baffo genera un fatturato di 2 miliardi di dollari dallo sport e si autodefinisce un “marchio leader” per quanto riguarda il mondo del pallone. In Brasile, oltre a vestire la nazione ospitante, la casa americana ha già un piccolo record in quanto fornisce 10 delle 32 finaliste, facendo meglio tanto di Adidas quanto di Puma.

Il traino dei Mondiali: 275 dollari per gli scarpini

“Non potremmo essere più entusiasti del fatto che il Brasile ospiti la Coppa del Mondo: risuonerà in tutto il mondo”, ha detto a Reuters il presidente del brand Nike Trevor Edwards. Dalla Coppa si aspettano molto nell’azienda Usa: oltre alla vendita delle magliette “replica”, trainata dalla visione diretta delle partite e generalmente immediatamente sensibile durante il torneo, si lavora anche più sul medio-lungo termine con la realizzazione di scarpini altamente tecnologici. Per quelli realizzati insieme ad Andres Iniesta e Mario Goetze, infatti, gli appassionati praticanti dovranno arrivare a spendere 275 dollari.

Stesso discorso per le divise da gara, con Adidas che assicura di averne portate alla Coppa del Mondo di più leggere del 50% rispetto alla norma. Non manca l’appendice sui social network, per queste mosse strategiche alla caccia di nuovi consumatori. E’ il caso ad esempio del pallone Brazuka, sempre firmato Adidas, che è sbarcato in prima persona su Twitter con un account in inglese e uno in portoghese. Ha già più di 100mila follower.