«Ingiusto e scandaloso». Con queste parole il presidente del PSG Nasser Al-Khelaïfi descrive la UEFA e il sistema del Financial Fair Play, che dovrebbe bilanciare i conti dei club europei e migliorarne la salute finanziaria. Il club della capitale si trova infatti a dover fronteggiare un’indagine formale sui propri conti a seguito dei trasferimenti estivi di Neymar e Mbappé per 402 milioni di euro: indagine che potrebbe portare a delle sanzioni nel mese di giugno.
Indagine PSG fairplay finanziario, il presidente Al-Khelaïfi attacca la UEFA
Come riporta “L’Equipe”, il presidente qatariota cerca di mettere pressione all’UEFA, adottando una strategia chiaramente offensiva: «In primo luogo, abbiamo sempre seguito le regole. È vero anche che la UEFA è molto severa nelle discussioni e a volte addirittura ingiusta. Per me, onestamente, sarebbe sorprendente, anormale e scandaloso se il Paris Saint-Germain venisse punito», ha detto Al-Khelaïfi.
Indagine PSG fairplay finanziario, Al-Khelaïfi: «Devono lasciarci tranquilli»
Per dimostrare la sua buona fede, NAK ha quindi elogiato la sana gestione del suo club, tracciando un parallelo con la Spagna. Ma i sospetti maggiori sono che il PSG gonfi artificialmente le proprie entrate attraverso contratti firmati con i suoi partner del Qatar (Qatar Tourism Authority, Qatar National Bank e Ooredoo telephone operator in particolare). Ma il presidente difende la società: «Non abbiamo fatto nulla di sbagliato. Le persone sanno da dove vengono i nostri soldi, non abbiamo debiti, abbiamo garanzie. Altri club in altri campionati stranieri hanno debiti. Se vai in Spagna, ad esempio, ci sono molti club con debiti. Siamo in equilibrio, cosa vogliono da noi? Devono lasciarci tranquilli».