Sampdoria, per la Figc Ferrero non decade da presidente per il caso Livingston

Massimo Ferrero non decade da presidente della Sampdoria in seguito al caso Livingston. Ad annunciarlo è stata la stessa società doriana, in un comunicato.

«L’U.C. Sampdoria comunica che la Federazione Italiana…

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Massimo Ferrero non decade da presidente della Sampdoria in seguito al caso Livingston. Ad annunciarlo è stata la stessa società doriana, in un comunicato.

«L’U.C. Sampdoria comunica che la Federazione Italiana Giuoco Calcio con provvedimento in data 19 dicembre u.s. ha deciso quanto segue: “Visto l’ulteriore e sopravvenuto parere della Corte Federale d’Appello – Sezione Consultiva – pubblicato con C.U. N. 71 /CFA del 19 dicembre 2017, si comunica che non deve più ritenersi applicabile, al Sig. Massimo Ferrero, l’art. 22 bis, comma 1, delle NOIF», si legge nella nota

Tutto nasce dal crac della compagnia aerea Livingston, fallita nel 2010 e allora appartenente alla Fg Holding presieduta da Ferrero che patteggiò una condanna di un anno e 10 mesi.

Ferrero decade da presidente della Samp per il crac Livingston: “Decisione ingiusta”

Una condanna che, stando all’articolo 22 delle Noif (le norme organizzative interne della Federazione), avrebbe portato ad una decadenza di Ferrero dal suo ruolo nella società ligure: la decadenza da ruoli nel club è automatica in seguito ad una condanna superiore a un anno per determinati reati (tra i quali rientrano fallimento e bancarotta fraudolenta).

Tuttavia, è stata richiesto un parere alla Sezione Consultiva della Corte Federale d’Appello della Figc: il dubbio infatti era «se la sentenza conseguente a patteggiamento» possa essere «equiparata ad una ordinaria sentenza di condanna, ai fini dell’applicazione della norma».

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Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero (Foto: Insidefoto.com)

Secondo i documenti presentati dallo stesso Ferrero,  «il patteggiamento di una pena fino a due anni esclude, ai sensi dell’art. 445 c.p.p., l’applicazione di pene accessorie» e, di conseguenza, a dire del Presidente della Sampdoria, «l’art. 22 bis delle NOIF non andrebbe applicato nei casi in cui il soggetto interessato abbia patteggiato una pena inferiore ai due anni: e ciò nel presupposto, da accertare a cura di codesta Corte, che la decadenza sancita dall’art. 22 bis delle NOIF possa essere ricondotta al concetto di “pena accessoria”».

In base ai pareri, così, la Corte ha ritenuto che «ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 22 bis NOIF, la sentenza resa a seguito di patteggiamento, per le ragioni sopra esposte, non possa essere automaticamente equiparata ad un’ordinaria sentenza di condanna», si legge nel comunicato ufficiale della Figc.