Malagò: «Serie A in stile Premier? Se ne è parlato con qualche presidente»

L’ipotesi di una “scissione” della Serie A dalla Figc per dare vita a una lega autonoma sul modello della Premier League inglese continua a fare capolino nel confronto tra le…

malagò all'antimafia

L’ipotesi di una “scissione” della Serie A dalla Figc per dare vita a una lega autonoma sul modello della Premier League inglese continua a fare capolino nel confronto tra le diverse anime dello sport e del calcio italiano seguito alle dimissioni del presidente federale Carlo Tavecchio.

«Ho letto questa ipotesi, con qualche presidente se n’è parlato», ha affermato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha aggiunto: «In Inghilterra tante cose sono diverse. Gli stessi presidenti non si sa chi sono, si vedono a stento per le partite, ci sono manager che li rappresentano. Anche chi gestisce la Premiership è un soggetto al 100% terzo, mentre lo statuto rappresenta la possibilità di avere 4 persone scelte tra le società, in una maggioranza a sette».

La Serie A evoca la scissione in stile Premier per contare di più in Figc

Sulla ipotesi di una nuova associazione dei club, ha spiegato il numero uno dello sport italiano, «bisogna passare per un contratto di servizio con la Federazione per gli aspetti tecnici normativi regolamentari, arbitri, antidoping,giustizia sportiva. Un bel passo».

Secondo Malagò, tuttavia, l’ipotesi non sembra avere, almeno in questa fase, grandi opportunità di concretizzarsi. «Oggi nella complessità di risolvere il domani mattina sarebbe eufemistico arrivare sulle stelle…», ha detto il presidente del Coni.

Cairo punge Malagò: «Non faccia il primo della classe, pensi al risultato delle Olimpiadi»

Malagò ha poi replicato alle parole del presidente del Torino, Urbano Cairo.

«I primi della classe? Sono onorato che Urbano Cairo dica così, forse ha ragione. Non c’è una sola ricetta per dare una mano al calcio. Se il calcio riesce autonomamente a tirarsi fuori da quello che è sotto l’occhio di tutti, non solo per l’aspetto sportivo, ma anche per quello statutario e per l’individuazione degli uomini da scegliere dentro la governance della Lega, va benissimo. Piena condivisione».