Inter, la ricetta di Antonello: «Champions e stadio: così torneremo nella top 10 d’Europa»

«Champions e ricavi: così nella top 10 d’Europa». Il piano di Alessandro Antonello, nuovo amministratore delegato dell’Inter, è chiaro e semplice. Nato a Tradate nell’ottobre 1965, con una carriera tra Deloitte…

calendario Inter  Serie A 2017-2018

«Champions e ricavi: così nella top 10 d’Europa». Il piano di Alessandro Antonello, nuovo amministratore delegato dell’Inter, è chiaro e semplice. Nato a Tradate nell’ottobre 1965, con una carriera tra Deloitte & Touche, Puma Italia, Branded Apparel Italia e Lovable, Antonello è arrivato all’Inter nell’agosto 2016 e, dopo un mese come direttore nanziario, è stato subito nominato direttore operativo. Dopo l’addio a Michael Bolingbroke e gli 8 mesi di Jun Liu come ceo ad interim, ora l’Inter ha scelto di promuovere Antonello come amministratore delegato. 

Interista fin da bambino («la mia prima partita è stata un Inter-Borussia Moenchengladbach, avevo 6 anni»), la ricetta per riportare in alto il club nerazzurro parte dalla Champions: «È il primo step del nostro progetto, la base del nostro business plan. Un club come l’Inter non può essere fuori dalla Champions. Poi sarebbe fondamentale sia come immagine e brand sia come ritorno economico, leggasi una cinquantina di milioni», le parole di Antonello.

L’Inter, però, non può prescindere dai ricavi dello stadio, un «asset fondamentale». «I ricavi generati dallo stadio della Juve sono passati da 15 a 40milioni – prosegue il nuovo ceo nerazzurro -. Un asset decisivo non solo per le entrate ma anche per dare ai tifosi la possibilità di vivere la partita in modo moderno, con tutto un contorno di servizi nuovi». Come migliorarlo? «Stiamo già parlando con il Comune di Milano, siamo in contatto con il Milan. Abbiamo le idee chiare, vogliamo ristrutturare San Siro che è e resta la nostra casa. Se poi dovremo condividerlo con il Milan, lo faremo. Ma anche la città di Milano deve avere un impianto a livello di quelli migliori in Europa. Stiamo sviluppando il progetto, raccogliendo i dati. Il dialogo col Comune è aperto e positivo».

Una panoramica dello stadio di San Siro (Insidefoto.com)
Una panoramica dello stadio di San Siro (Insidefoto.com)

Mentre il Milan ha «avuto altre vicissitudini cui pensare. Hanno dato disponibilità per condividere San Siro, però dovranno fare le loro valutazioni. Restiamo in attesa della risposta». Sul terzo anello è presto «per dire se servirà riconvertire il terzo anello o verranno sfruttate aree adiacenti allo stadio», mentre come tempistiche «dipende da come riusciremo a incastrare il mosaico con Comune e Milan. Se fosse per noi sarebbe a breve, purtroppo siamo in Italia e i tempi si allungano».

Sul piano ricavi, «se arriviamo a un fatturato sui 300-350 milioni rientreremo nelle top 10 europee», ammette Antonello. «I pilastri per farcela sono due, i risultati sportivi e il brand. La cui diffusione in Cina è iniziata bene. Sono stati firmati accordi di partnership con aziende locali, Suning ci supporta anche con attività di co-branding. Poi sfruttando i loro data base stiamo arrivando ai tifosi attraverso le piattaforme digitali di Suning e i loro consumatori stanno conoscendo sempre più il nostro marchio. Ma ora più che un traguardo in termini di milioni, stiamo pensando allo sviluppo». Suning che «nel breve continuerà a supportarci, ma nel giro di 3-4 anni il club dovrà essere capace di generare le risorse per auto finanziarsi. L’azionista di maggioranza è molto solido e ci darà ogni supporto. Vogliamo crescere a livello sportivo e societario».

(foto Insidefoto.com)
(foto Insidefoto.com)

Dove sarà, quindi, l’Inter nel 2020? «L’Inter deve tornare a vincere o a competere ad alti livelli in Italia e in Europa – continua Antonello -. E di questo si gioverà il club anche a livello economico-finanziario. Grazie a Suning abbiamo un progetto a medio termine. Vogliamo una crescita organica, poi è chiaro che le ambizioni sportive sono immediate».

Una crescita che passa anche dal mercato. «L’Inter ha la capacità per fare la campagna acquisti che serve al tecnico. Abbiamo i nostri tempi e non vogliamo farci prendere dall’ansia di confrontarci con gli altri. Sappiamo perfettamente cosa fare e a dispetto di quello che qualcuno potrebbe pensare a causa del finale della scorsa stagione, abbiamo già un’ottima base. Servono gli innesti giusti. Borja Valero ha grande personalità, l’indirizzo è prendere gente tosta. So che senza Champions si può perdere appeal verso un top player, ma poterci concentrare solo sul campionato avrà i suoi vantaggi».

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Rispetto al Milan, «noi dobbiamo rafforzare la squadra, loro probabilmente hanno dovuto rifondarla – le parole del nuovo ceo interista -. Bisogna inserire delle pedine giuste in una rosa già molto valida con l’obiettivo di tornare in Champions. Ma noi non partiamo da zero. Abbiamo un’ultima stagione con l’obbligo di rispettare il break even, ma anche un piano di aumento dei ricavi che ci lascia tranquilli».

Chiusura dedicata all’attacco di Pallota al Milan. «Ci saranno gli organi competenti a verificare il lavoro svolto nel corso dell’anno e trarranno le necessarie conclusioni. Noi non entriamo nel merito. Ognuno può fare ciò che ritiene opportuno a casa propria. L’importante – conclude Antonello – è che ogni cosa sia allineata alle regole del sistema, valide per tutti».