L'addio di Berlusconi divide la politica, tutte le reazioni del "palazzo"

Il mondo della politica si divide così nel giorno dell’addio di Silvio Berlusconi al Diavolo.

Nel giorno del closing c’è una sorta di inversione di ruoli tra sinistra e destra: entrambe…

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Il mondo della politica si divide così nel giorno dell’addio di Silvio Berlusconi al Diavolo.

Nel giorno del closing c’è una sorta di inversione di ruoli tra sinistra e destra: entrambe non possono che ringraziare Berlusconi per i successi rossoneri ma se la prima guarda con curiosità alla nuova era di Yonghong Li la seconda rimpiange già il Milan italiano.

Il ministro dello sport Luca Lotti si affida ad uno status su Facebook: “Sono un avversario politico di Berlusconi, non ho mai votato per lui, mai lo farò. Ma vorrei oggi, da ministro dello Sport, appassionato di calcio, tifoso rossonero ringraziarlo per la straordinaria stagione alla guida del Milan. Sono stati anni di trionfi. Di grandi campioni. E di allenatori straordinari. Continueremo a litigare sulla politica, lo so. E da ministro tutte le squadre sono uguali, tutti hanno gli stessi diritti. Ma oggi è giusto dire: “Grazie Presidente” per questi anni incredibili”.

“Abbiamo sempre vissuto con sofferenza il tifare per la squadra del nostro principale avversario politico: l’arrivo dei compagni cinesi a questo punto ci ripaga di un senso di scissione interiore”, commenta, tra il serio e il faceto, il reggente del Pd Matteo Orfini dando il benvenuto alla nuova proprietà.

Più prudente il suo collega Dem Lorenzo Guerini (“speriamo che i piani cinesi si disvelino con chiarezza”) mentre un milanista ‘rosso’ come Fausto Bertinotti non rinuncia all’ironia: “In fondo Berlusconi è stato salvato dai comunisti, una beffa per chi in passato s’inventò la loro presenza di comunisti e li combatté per conquistare il potere”.

C’è chi, però, i comunisti proprio non li vuole a San Siro. E sono gli alleati più stretti dell’ex Cavaliere. Il leader leghista Matteo Salvini, ad esempio, non ha mai visto di buon occhio l’arrivo ‘straniero’ e nel giorno del closing sfoga la sua rabbia su un derby, quello Inter-Milan, che sabato ‘parlerà’ mandarino: “lo fanno alle 12:30? Lo vedessero i cinesi”.

Giorgia Meloni si dice “dispiaciuta quando qualcosa si vende ai cinesi” mentre Maurizio Gasparri, pur non essendo tifoso milanista, lancia la sua battaglia web per “l’orrore dell’invasione cinese”.

Dai ‘big’ di FI arriva però soprattutto un “grazie” alla gestione di Berlusconi. Una gestione in cui calcio e politica spesso e volentieri hanno viaggiato sullo stesso binario.