Mediaset ai sindacati: «Non cediamo Premium a Sky e nemmeno la Champions 2017-18»

Nessuna vendita di Premium a Sky e nemmeno una cessione di diritti della Champions League per la prossima stagione (2017-2018) alla pay tv satellitare di Rupert Murdoch. E’ quanto sarebbe emerso,…

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Nessuna vendita di Premium a Sky e nemmeno una cessione di diritti della Champions League per la prossima stagione (2017-2018) alla pay tv satellitare di Rupert Murdoch. E’ quanto sarebbe emerso, secondo quanto riporta l’edizione odierna di Repubblica, in un incontro tra i vertici di Mediaset e i rappresentanti sindacali dei giornalisti del gruppo di Cologno Monzese.

Nonostante il 2016 dovrebbe chiudere con un risultato economico negativo, proprio a causa degli elevati costi di gestione di Premium, tanto che si rischia così il secondo risultato più pesante della storia di Mediaset dopo il rosso di 235,4 milioni del 2012, il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi conferma, per quanto riguarda il calcio, la strategia indicata nel corso della presentazione del piano strategico agli analisti finanziari.

Nessuna spesa folle per acquistare i diritti ma un approccio flessibile con la possibilità di aprire le frequenze sul digitale terrestre ad altri operatori interessati a trasmettere eventi sportivi.

Per questo – sottolinea Repubblica – i vertici del Biscione, alle delegazioni sindacali dei giornalisti del gruppo, hanno spiegato che Mediaset concorrerà per la nuova Champions – del triennio a seguire – ma senza fare follie per aggiudicarsi i diritti.

Sarà più facile invece competere per l’Europa League e per le partite di Serie A soprattutto se sarà firmato intanto un armistizio con i francesi di Vivendi.

La sensazione – mette ancora in evidenza il quotidiano – è che Berlusconi dialogherà con i francesi soltanto da una posizione di forza, se e quando il Garante delle Comunicazioni (l’AgCom) avrà intimato lo stop alla scalata dei francesi.

E mentre Sky accelera il trasferimento del suo canale all news a Milano, anche Mediaset ammette di valutare il trasferimento della redazione del TG5 nel capoluogo lombarda. Nessuna decisione è stata presa, altre ipotesi sono sul terreno. Ma i cronisti del TG5 e dell’agenzia interna News Mediaset terranno comunque un’assemblea sindacale oggi alle 14,30, per alzare un fuoco di sbarramento.

Le sorti dei giornalisti dipendono anche dalla politica e da Silvio Berlusconi. All’avvicinarsi del voto, il leader di Forza Italia ha sempre favorito la pace sindacale in tutte le sue aziende. Può andare così anche stavolta. In ogni caso, malgrado i conti siano in sofferenza, il Biscione non cederà gli studi al Palatino, vicino il Circo Massimo a Roma, gemma del patrimonio immobiliare.