Bilancio 2016 del Bari: il rosso sale a 8 milioni, i debiti toccano i 10 milioni

Il Bari archivia l’era Paparesta con una perdita di 7,8 milioni di euro al 30 giugno 2016; un rosso in sensibile aumento rispetto al -1,4 milioni registrato dal club un anno prima. Il…

Verona - Bari

Il Bari archivia l’era Paparesta con una perdita di 7,8 milioni di euro al 30 giugno 2016; un rosso in sensibile aumento rispetto al -1,4 milioni registrato dal club un anno prima. Il bilancio 2016 del Bari fotografa la situazione del club pochi giorni dopo l’insediamento di Cosmo Giancaspro, dal 22 giugno titolare del 99,37% della società attraverso Kreare Impresa. Il fatturato della società si attesta a 13,9 milioni di euro, in calo rispetto ai quasi 17 milioni centrati al 30 giugno 2015; di contro sono saliti di oltre due milioni i costi, a 21,1 milioni di euro in totale.

Come aveva già annunciato il club a fine dicembre in un laconico comunicato, la perdita è stata “fronteggiata dalla ricapitalizzazione effettuata dal nuovo azionista di riferimento”: 4,8 milioni versati al 30 giugno 2016 diventati 6,5mln nell’esercizio in corso.

Bilancio 2016 del Bari, il fatturato

Sono 13.928.666 gli euro complessivi incassati dal Bari nella stagione 2015-2016. Guardando la composizione dei ricavi emerge come dalle gare giocate tra campionato di Serie B e Coppa Italia il Bari sia riuscito ad incassare 1,8 milioni di euro, ai quali vanno però aggiunti i ricavi da abbonamento: 1,13 milioni. Nel complesso, i “ricavi delle vendite delle prestazioni” si attestano a poco più di 3 milioni; poi c’è tutto il resto.

Si va dai contributi federali (3,7 milioni) alla cessione dei diritti tv che per i biancorossi valgono poco più di un milione all’anno (più 154mila euro incassati per la Coppa Italia). Le sponsorizzazioni, complessivamente, sono valse 2,6 milioni di euro, con la Nike – sponsor tecnico del Bari nella stagione 15-16 – che ha versato 251 mila euro nelle casse del club.

Bilancio 2016 del Bari, i costi e i debiti

 

Se i ricavi sono 14 milioni e la perdita è quasi di 8 milioni di euro significa che i costi del club sono piuttosto alti. E infatti il Bari nell’annata chiusa il 30 giugno 2016 ha costi complessivi per 21,3 milioni di euro, 2,4 milioni in più rispetto quelli della stagione precedente. La voce più pesante, capace di sfiorare il 50% del totale, è salari e stipendi: 9,5 milioni di euro in un anno. Anche gli ammortamenti sono alti – 1,9mln – ma pesano meno dei servizi (3mln) e degli oneri di gestione (3,5mln). Gli oneri sociali, invece, si attestano a 1,3m milioni di euro.

Il club registra al 30 giugno 2016 debiti per 10 milioni di euro, in aumento di 1,4 milioni rispetto la stagione precedente. I debiti verso fornitori rappresentano la voce più grossa dell’intera torta: 4,1 milioni di euro, seguiti dai debiti tributari (2,7) e verso gli istituti di previdenza (800mila euro circa). Quasi azzerati, a 3.462 euro, i debiti verso le banche, si attestano a 564mila euro invece i debiti “verso altri finanziatori”, tutti maturati nel corso dell’esercizio 2015-2016.

Bilancio 2016 del Bari, il contenzioso con Infront 

Al momento della redazione del bilancio mancano news rilevanti sulla prorogatio della concessione comunale per l’utilizzo dello stadio San Nicola. Tuttavia il club nel corso dell’esercizio chiuso nello scorso giugno ha stanziato 852mila euro per la gestione dell’impianto progettato da Renzo Piano. Gli occhi dei tifosi baresi però sono tutti rivolti al futuro, soprattutto dopo il repentino cambio di proprietà avvenuto a fine giugno scorso. Tra le novità rilevanti evidenziate dal bilancio biancorosso per la stagione in corso c’è ovviamente la nuova sponsorizzazione tecnica con Umbro e la rinegoziazione degli accordi con alcuni fornitori.

Ma non solo. All’indomani del cambio di proprietà, emerge dalla relazione che accompagna i conti, il Bari ha ricevuto da Infront Italy una “comunicazione attestante la risoluzione dei contratti di sponsorizzazione e commercializzazione dei diritti media” siglati nel 2014. La società spiega che adesso “si è instaurato un contenzioso contrattuale tra le parti che avanzano le rispettive pretese”.