Il 2016 e’ stato positivo ma le premesse per l’anno che e’ appena cominciato sono altrettanto buone perche’ “il calcio italiano e’ in crescita, non solo dal punto di vista degli investimenti ma anche dal punto di vista dell’immagine, dell’utilizzo dei giovani in campionato in prospettiva Nazionale, e sotto il profilo agonistico siamo in piena corsa con la Spagna per la qualificazione ai Mondiali”.
Ospite di “Radio Anch’io Sport” su Radio Uno, Carlo Tavecchio guarda con estrema fiducia al 2017, ma archivia la questione della riforma del massimo campionato.
“Stiamo facendo vari incontri ma pensare di dire a quelli della parte destra della classifica di serie A di diminuire l’organico da 20 a 18 squadre e’ pura utopia. Bisogna operare sui campionati minori – commenta quasi rassegnato Tavecchio -. Limitandomi a una valutazione numerica, mi sono scontrato con un muro invalicabile, per cui sono passato a una valutazione diversa, a una selezione che nasce da una valutazione economica: squadre che hanno situazioni economiche precarie non possono partecipare ai campionati. Questo portera’ a una riduzione ma la serie A deve rendersi conto della complementarieta’ delle due leghe sottostanti. Se la serie A funziona bene e’ perche’ sotto c’e’ chi fornisce la manodopera”.
Sugli investimenti cinesi: “La Cina e’ un Paese enorme, ha aziende che hanno profitti incredibili, se la provenienza di questi profitti e’ lecita e l’interesse e’ trovare sbocchi in Europa, va accettato il fatto che scelgono il campionato italiano e le squadre italiane, non credo sia un danno”.
“Sono tornato dalla Cina meno di un mese fa e ho apprezzato la filosofia di insegnare il calcio come materia d’obbligo, una scelta politica enorme”, sottolinea il presidente federale, non troppo preoccupato dalle offerte faraoniche che in queste settimane arrivano dall’Estremo Oriente: “anche loro fra un po’ capiranno che non e’ una cosa ragionevole”.
Poi Tavecchio ha precisato: “Non ho mai detto che Milan e Inter servono più di Napoli e Roma. Mi è stato chiesto se dal punto di vista della Champions si sentisse la mancanza di squadre importanti e io ho detto che si sente la mancanza di Milano. Io mi auguro che il Napoli batta il Real Madrid e che anche la Roma avanzi in Europa. Non si può mettere in bocca a me l’antagonismo Roma-Milano, io sono più affezionato a Napoli che a qualsiasi altra città d’Italia”.
La prossima sfida sarà confermare il peso dell’Italia nell’Esecutivo Uefa: “Andrò in settimana alla Uefa -spiega Tavecchio– perché la questione è delicata. Il candidato italiano non viene automaticamente eletto, quindi bisogna riaprire un’altra trattativa geopolitica complicata. Io penso che l’Italia possa mantenere la vicepresidenza che attualmente è ben attuata da Giancarlo Abete. Tratterò personalmente con Ceferin per capire nel quadro politico generale quale sia la persona più idonea a rappresentare l’Italia”.