Crescono i ricavi della tv italiana, ma nel 2017 ci si ferma

Crescono del 6% i ricavi della tv italiana nel 2016, ma il trend dovrebbe bloccarsi nei prossimi dodici mesi con l’outlook per il 2017 fermo al +0,6% anno su anno. È…

Calcio in tv

Crescono del 6% i ricavi della tv italiana nel 2016, ma il trend dovrebbe bloccarsi nei prossimi dodici mesi con l’outlook per il 2017 fermo al +0,6% anno su anno. È quanto emerge dal rapporto annuale ITMedia Consulting, come riporta Il Sole 24 Ore. A trainare le revenue della tv made in Italy è la pubblicità che nel 2016 arriva a valere il 40% dei ricavi complessivi del comparto. Tre società, Sky, Rai e Mediaset, valgono il 93% del mercato televisivo.

Del 40% di ricavi pubblicitari una grande fetta va nelle casse di Mediaset, la tv commerciale per antonomasia del panorama italiano. Le previsioni per il futuro – al netto dei possibili cambi di scenario con la querelle Mediaset-Vivendi entrata nel vivo – sono tuttavia con il segno meno davanti: il Biscione, secondo il report, passerà dal 57 al 55% di peso fra il 2016 e il 2018. Gli altri competitor crescono, complice anche la scelta di Sky di presentarsi sul mercato free con canali come Sky Tg 24, Cielo e TV8, rete che trasmette un match in chiaro a giornata dell’Europa League.

Insieme alla crescite pubblicitaria è aumentato anche il peso del non-molto-amato canone televisivo: sebbene il suo prezzo sia sceso dell’11% in virtù della legge di stabilità del 2016, i ricavi complessivi per la Rai sono aumentati del 9% grazie alla minore evasione dovuta all’escamotage dell’accredito diretto in bolletta del canone tv. Oggi il peso del costo della tv di Stato vale il 22% dell’intero monte ricavi, secondo ITMedia Consulting. A spanne, si può valutare in 1,7 miliardi di euro.

Ricavi della tv italiana nel 2016, il peso della pay tv

In questo scenario con il segno più rientra anche la pay tv: 2% di crescita dei ricavi da servizi a pagamento, con il satellite, cioè Sky, che ha raccolto il 77% della torta nel corso del 2016. L’aumento complessivo della televisione a pagamento, secondo quanto scrive il Sole, è dovuto alla crescita del broaband tv e alla presenza di nuovi servi on demand, in abbonamento o a pagamento extra. La possibilità di crearsi il proprio palinsesto piace e per questo, stima ITMedia, entro il 2018 l’on demand dovrebbe conquistare 1,6 milioni di famiglie italiane raggiungendo in quell’anno il 20% di penetrazione, contro il 12% del 2016.