Il presidente della FIFA Gianni Infantino sogna di legare il suo nome a una ambiziosa riforma della Coppa del Mondo di calcio, ma a rallentare il suo ingresso nella storia potrebbe essere la sua stessa confederazione: quella UEFA che lo ha visto crescere fino alla poltrona più pesante del football mondiale potrebbe voltargli le spalle e fermare la riforma del Mondiale extra large con 40-48 squadre ammesse alla fase finale del torneo a partire dal torneo 2026. A ricostruire il retroscena è Inside World Football.
“Sento ogni giorno una proposta diversa e quindi è difficile sapere quale sia la scelta migliore, sempre che ce ne sia qualcuna”, ha detto a proposito del Mondiale XL il presidente della UEFA Alexsander Ceferin.
Secondo Inside Wordl Football, la scarsa chiarezza mostrata dalla FIFA sul progetto di riforma della più blasonata manifestazione sportiva al mondo preoccupa la UEFA che potrebbe preferire lo status quo a un frettoloso cambiamento: “Non abbiamo grandi informazioni dalla FIFA, leggiamo sui giornali quello che succede”, sostiene il numero uno del calcio europeo.
Fino a quanto Infantino non presenterà a tutte le confederazioni un piano dettagliato – che vada oltre a generiche idee di restyling – l’Europa non darà insomma il suo consenso a riformare la Coppa del Mondo. Anche se nei piani della FIFA si dovrebbe arrivare a una decisione del genere a gennaio, cioè tra pochissime settimane: “Abbiamo chiesto ad ottobre un incontro con la FIFA – ricorstruisce Ceferin – ma non è successo nulla e senza queste informazioni che chiediamo non possiamo dire se c’è un interesse da parte nostra” per il Mondiale XL.
Come il presidente della FIFA ha detto più volte, l’idea di allargare a 48 il numero delle nazionali qualificate alla fase finale della Coppa del Mondo renderebbe felici più Paesi. Le ultime indiscrezioni sulla nuova World Cup vedono un torneo con 16 gironi da tre squadre ciascuno. Davvero extra large.