Stop alla mutualità, senza soldi del calcio gli sport minori corrono ai ripari

Stop alla mutualità tra gli sport di squadra: secondo un emendamento al decreto fiscale, approvato ieri, il calcio non dividerà più parte dei proventi derivanti dalla vendita dei…

Eurobasket 2015

Stop alla mutualità tra gli sport di squadra: secondo un emendamento al decreto fiscale, approvato ieri, il calcio non dividerà più parte dei proventi derivanti dalla vendita dei diritti tv della serie A.

Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno detto sì ad una proposta – primo firmatario Fanucci (Pd) – che cancella la ‘Fondazione per la mutualità generale degli sport professionistici a squadre’, istituita nel 2008, determinando che il 10% dei fondi dei diritti tv vada allo sviluppo delle giovanili, alla formazione di calciatori per le nazionali e agli investimenti per impianti sportivi e centri federali Figc.

Inevitabile il plauso del mondo del pallone, mentre alza la voce il basket, penalizzato da questa novità, anche perché si tratta di cifre consistenti.

L’emendamento aumenta infatti dal 4% al 10% la quota dei diritti tv da destinare al calciogiovanile, e si parla quindi di oltre un centinaio di milioni, e prevede poi che il 6% vada alla Lega di Serie B, il 2% alla Lega Pro, l’1% ai dilettanti e un altro 1% alla Figc, cui spetterà anche il compito di presentare relazioni annuali sull’attività svolta al Ministro con delega per lo sport.

Il presidente della federbasket, Gianni Petrucci: “Abbiamo appreso con incredulità della soppressione della ‘Fondazione’. Da tempo il calcio rivendicava la titolarità esclusiva dei fondi e ci auguriamo che non sia stato parte attiva del provvedimento in questione“, afferma l’ex n.1 del Coni, che ha già cercato di correre ai ripari.

“Abbiamo ricevuto rassicurazioni dal Governo (sottosegretario Lotti) – fa sapere Petrucci – che, in occasione del primo provvedimento legislativo utile, sarà riconosciuto al basket professionistico un contributo pari ad un milione di euro’.

Malagò: “Conta l’obbligatorietà di destinazione a giovani e donne”

Il presidente del Coni Giovanni Malagò spegne le polemiche sulla modifica agli articoli della legge Melandri contenute nell’emendamento al DL Fiscale presentato dal dem Fanucci ieri alla Camera. “Quello che conta – ha detto Malagò –  è l’obbligatorietà della destinazione di questo impegno, perché c’è un discorso che riguarda il settore giovanile e soprattutto il settore femminile, dove siamo indietro e dobbiamo recuperare. Sia Under 21 maschile, dove le cose stanno andando un po’ meglio, sia il calcio femminile, sono due settori che ci interessano particolarmente perché non possiamo certo fallire la qualificazione a Tokyo 2020″.

Malagò spiega che “il Coni su questa partita aveva fatto un passo indietro proprio in virtù di fondi che avevamo trattenuto e rimesso a disposizione del sistema sportivo e del calcio. Per quanto riguarda la pallacanestro – ha poi concluso Malagò – il presidente Petrucci ha avuto garanzie che questo fondo non solo lo perde, ma lo recupererà certamente“.